NAPOLI - Cinque partite senza segnare non è un record e anzi è un ostacolo che può rallentare anche un attaccante di razza purissima, certo, però considerando che il signore in questione è Dries Mertens, uno che i primati realizzativi li colleziona in serie da anni, la storia fa notizia. E soprattutto incide sul cammino del Napoli, magari non più dipendente da lui considerando la varietà di soluzioni off ensive e l'abbondanza di uomini in grado di fare centro, ma di questi tempi in astinenza dalle sue giocate geniali. Decisive, risolutive: sarebbero servite con il Sassuolo e con l'AZ, certo, e mica soltanto in questi casi estremi. Gattuso, anzi la squadra ha bisogno di Mertens e delle sue pennellate di scuola fi amminga: la dipendenza sarà ormai superata, ed è sicuramente meglio così, ma per vincere c'è bisogno di ritrovare al volo Ciro lo scugnizzo. Ciro il grande.
Vecchie abitudini
E allora, il periodo un po' così. Che forse è anche un periodo no, di quelli proprio storti: Mertens, infatti, non riesce a sfondare il muro che si è alzato all'improvviso tra lui e il gol ormai da cinque partite. L'ultima gioia risale alla sfida con il Genoa al San Paolo datata 27 settembre, 38 giorni oggi e 39 domani, quando in agenda ci sarà la sfi da di Europa League con il Rijeka: le scelte di Rino saranno più chiare dopo la rifinitura che precederà la partenza per la Croazia, ma a prescindere dal suo impiego dal primo minuto o a gara in corso è sempre lecito attendersi una giocata alla Dries. In qualsiasi momento. Colpa sua: nel senso che è stato lui ad abituare tutti molto bene, dall'alto dei 127 gol realizzati da quando è azzurra la sua vita in tutte le competizioni. Il record del club. [...]
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