Napoli, altro ko per Gattuso: ecco la situazione

Decima sconfitta in trentuno gare per l'allenatore degli azzurri: la partita di sabato contro la Juventus potrebbe essere decisiva per il suo futuro
Napoli, altro ko per Gattuso: ecco la situazione© Getty Images
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Il Napoli lo ha fatto anche a Bergamo, lo ha fatto ancora a tre giorni dalla durissima lezione di Marassi con il Genoa: ha regalato un tempo all'Atalanta, letteralmente, e alla fine ha perso. Sconfitto per la seconda volta consecutiva; la quarta in sette partite giocate in ventuno giorni; la decima in una stagione che ora ha inequivocabilmente bisogno di una scossa. Una scossa vera, un elettroshock. Eppure, Gattuso riesce a vedere qualcosa di non così negativo: «Per come siamo messi, dopo il doppio svantaggio un'altra squadra avrebbe potuto prendere quattro o cinque gol». Beh, c'è anche chi su quel campo e contro questo avversario dopo il 3-0 beccato nel primo tempo è riuscito a pareggiare 3-3: il Torino. Da una torinese all'altra: sabato, infatti, al Maradona arriva la Juve. «Dobbiamo ripartire e ritrovare un entusiasmo che in questo momento abbiamo a tratti. E a tratti no». Grave.

Contro la Juve ultima spiaggia?

E allora, il Napoli abdica: gli azzurri non giocheranno la seconda finale consecutiva e il trono della Coppa Italia passerà ufficialmente a un'altra squadra. Nel frattempo, la situazione continua a precipitare: «Potevamo fare molto meglio sui tre gol, abbiamo fatto fatica nel primo tempo», spiega Gattuso con un volto più scuro della sua maglia nera. «Nella ripresa abbiamo riaperto la partita e preso il pallino del gioco, ma la terza rete ci ha tagliato le gambe». E ancora. «Nonostante il 2-0 i ragazzi hanno avuto la forza di reagire ma non basta: conosciamo le difficoltà, dobbiamo tenere la testa alta, recuperare energie e ritrovare un entusiasmo che a tratti manca». Sabato, nel frattempo, andrà in scena la sfida con la Juve. «Noi in questo momento dobbiamo ripartire». Da un bel po'. «È vero, lo diciamo da tantissimo tempo, ma giocare ogni tre giorni in certe condizioni non ti permette di preparare niente e di migliorare i meccanismi: questa volta, ad esempio, abbiamo schierato una coppia di centrali difensivi che insieme non avevano mai giocato. Sabato sarà difficile, ma tutto è difficile in questo momento: non so se con la Juventus sarà l'ultima spiaggia, dovete chiederlo alla società. Ci può stare che quando le cose vanno male a pagare sia il capitano della barca, sono io il primo responsabile, ma ho il dovere di provarci fino alla fine. In carriera ho passato momenti anche più difficili: devo lavorare e riuscire a dare fiducia. Il problema è recuperare gente e guardare avanti». Osimhen è ancora indietro: «Dopo uno stop di 94 giorni non è facile entrare e giocare: fa ancora fatica, gli manca lo scatto, ma il piano è dargli minutaggio per portarlo in condizione». De Laurentiis era allo stadio: «Non ci ho parlato. Non mi ha detto nulla».

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