Napoli, Koulibaly c'è. E la difesa torna super

Non solo l’attacco scoppiettante dietro il rilancio azzurro. Ma brilla anche la terza retroguardia del torneo
Napoli, Koulibaly c'è. E la difesa torna super© ANSA
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di Antonio Giordano

NAPOLI - E' un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina: e all’alba di questi nuovi giorni, quando il Napoli ha (ri)visto la luce, un’oziosa domanda costringe ad avvitarsi su se stessi e a chiedersi, come sempre, se sia meglio vivere all’ombra di una difesa impenetrabile o se invece convenga avere un attacco capace di produrre fuochi d’artificio. Il campionato se ne sta andando, porterà con sé i rimpianti per aver buttato via partite e settimane intere o lascerà che nulla di quel malessere intestino resti: la Champions è lo spartiacque, dista ancora un po’ ma neanche tanto, e tra San Siro e l’Olimpico, in quelle due giornate utili per svoltare, la porta sbarrata ha aiutato, eccome, per uscire dagli equivoci.

Clean-sheet

Il Napoli è arrivato a undici clean-sheet, su ventisette partite, media portentosa, due li ha raccolti in scontri diretti da mille e una notte - in casa del Milan e della Roma. Il peggio (forse) è passato e quando si rimetterà la palla al centro, là dietro, ci sarà «assembramento» e un’abbondanza che permetterà a Gattuso di fare le proprie scelte ed orientarsi nel turn-over che, probabilmente, lo accompagnerà nei periodi più intensi. A destra possono giocarsela Di Lorenzo e l’ultimo, straripante Hysaj; in mezzo i ballottaggi non mancheranno tra Manolas che sta bene, Rrahmani che dovrebbe riprendersi dopo la sosta, Maksimovic che ha resistito ad una piccola crisi di identità e Koulibaly che rimane il «fuoriclasse» del settore; e a sinistra, senza Ghoulam, diventerà braccio di ferro tra Mario Rui e «l’alternativo» Hysaj. In campionato, il Napoli ha la terza difesa, viene dopo la Juventus e l’Inter; e pure il terzo attacco, seguendo Inter e Atalanta. Ma tra Milano e Roma, il Napoli si è detto altro, ignorando l’uovo e pure la gallina: meglio non prenderle (perché tanto là, in attacco, c’è sempre uno scugnizzo che ci pensa). 

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