Insigne e il rinnovo con il Napoli: i problemi da superare

Il manager del calciatore si è presentato a Castel Volturno: tra i nodi c'è anche la questione dei diritti d'immagine. Intanto Spalletti vorrebbe allenarlo
Insigne e il rinnovo con il Napoli: i problemi da superare© Getty Images
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NAPOLI - Ieri mattina, mentre la squadra completava il secondo giorno dedicato ai test atletici e medici, al Konami Center di Castel Volturno si è presentato Vincenzo Pisacane. Il manager di Lorenzo Insigne. La visita, considerando che il nodo del rinnovo del contratto del capitano è destinato a diventare uno dei casi dell'estate del calcio - e anzi lo è già - non è passata inosservata: incontro in vista? Macché. O meglio: sì, a quanto pare una riunione per sistemare certe situazioni legate a qualche ragazzo delle giovanili seguito dalla sua agenzia. De Laurentiis, del resto, non è in sede, e a quanto pare anche il ds Giuntoli era in giro per altre questioni di lavoro.

Dopo quello di Mertens, tocca al rinnovo di Insigne. Spalletti vuole allenarlo

Un bagliore durato il tempo di inforcare gli occhiali da sole, insomma. Giusto il tempo di sbrigare gli affari del giorno e poi salutare Spalletti. A proposito del signor Luciano, il nuovo allenatore chiamato a rigenerare l'ambiente e a cimentarsi nella missione-Champions: lui di recente ha parlato con Insigne, gli ha fatto i complimenti per il gol realizzato con il Belgio, per la conquista dell'Europeo e poi, beh, e poi l'ha buttata lì. Del tipo (e in sintesi): non è che per caso hai intenzione di cambiare aria? Ma no, resta a Napoli. Un po' quello che aveva dichiarato in sede di presentazione: "Mi piacerebbe fare questo percorso insieme con lui". [...]  Forse in contropiede sono stati presi un po' tutti ieri, dicevamo, quando al centro sportivo di Castel Volturno è arrivato Pisacane: una presenza notata immediatamente, altroché, ma chi credeva di piazzare lo scoop alla fi ne s'è dovuto accontentare. Già: all'ordine del giorno c'erano altre faccende, sì, e poi senza il presidente è impossibile pensare di affrontare un rinnovo del genere. Il secondo di estrema delicatezza per il Napoli e per il popolo azzurro nell'arco di un annetto: a giugno 2020, infatti, toccò a Mertens mettere nero su bianco il suo principesco rinnovo biennale da 4,5 milioni a stagione più bonus (e bonus alla firma). Tra l'altro a un passo dalla scadenza e soprattutto a 33 anni compiuti. Più o meno lo stipendio attuale di Insigne: 5 milioni annui. Lo scenario di questa storia, però, è differente: il club, colpito al cuore dal doppio fallimento Champions consecutivo, ha la necessità assoluta di abbattere il tetto degli ingaggi; necessità legittima, per carità, e anche spiegata molto chiaramente da De Laurentiis. Il fatto, però, è che Lorenzo aspira a un ritocco verso l'alto o magari a gestire in prima persona i diritti d'immagine, un muro invalicabile della gestione siglata Adl. Tutto chiaro? No. Certo che no. Ma è chiarezza quella che le parti dovranno fare al più presto: faccia a faccia, tra loro, per il bene di tutti e per il bene supremo. Il Napoli. La squadra che Spalletti comincerà ad assemblare sin da oggi a Dimaro, fermo restando l'assenza di certi pezzi pregiati. Tipo il capitano. Che però non ha bisogno di conoscere le intenzioni dell'allenatore: vorrebbe allenarlo e lavorare con lui, lo sa bene. Ed è già un ottimo inizio.

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