Napoli, saltata la cerimonia per lo stadio Maradona

L'assessore allo sport Ciro Borriello: "Si è fatto un discorso di divisione e politica su un evento che avrebbe dovuto unire una città nel nome di Maradona"
Napoli, saltata la cerimonia per lo stadio Maradona© FOTO MOSCA
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NAPOLI - La città di Napoli sta seguendo con grande attenzione gli sviluppi legati al dibattito basato sull'evento dell'apposizione di una targa allo Stadio Diego Armando Maradona e lo scoprimento di una statua che raffigura il campione rimasto nella storia partenopea e argentina. Di seguito le parole dell'assessore comunale allo sport Ciro Borriello: “Sono anni che questa Amministrazione, prima con il conferimento della cittadinanza onoraria a Diego del 5 luglio 2017 e poi con l’intitolazione dello Stadio del 4 dicembre del 2020, pochissimi giorni dopo la sua tragica scomparsa, ha raccontato Maradona come un uomo, un campione che è riuscito con la sua classe ad unire milioni di persone. Da giorni invece un evento per celebrare il suo ricordo è diventato motivo di divisione, contrapposizione e strumentalizzazione, anche politica. Che tristezza ed amarezza...Si è detto che sarebbe stato un evento elettorale, nulla di più falso. Si è letto addirittura di diffide, di battaglie legali per le statue, di un braccio di ferro con la società sportiva con la quale, invece, sin da giugno c’è stata una fitta e proficua interlocuzione con Alessandro Formisano e che certamente sarebbe stata in prima fila: ci mancherebbe! Come in prima fila ci sarebbero stati i campioni, le leggende dei due scudetti a cui l’Amministrazione avrebbe voluto consegnare un riconoscimento della Città. Purtroppo il perdurare degli effetti della pandemia ci avrebbe impedito di dedicare a Diego un momento di partecipazione ancor più vasto con le migliaia di tifosi ad affollare le gradinate del suo Stadio ma siamo anche certi che a Diego sarebbe piaciuto molto avere “accanto” i bambini e le bambine di Napoli. Fa davvero tristezza vedere che una festa che doveva unire, nel ricordo di Diego, tutti quelli che lo hanno amato sia diventata, con un clima avvelenato, un terreno di assurde divisioni. L’Amministrazione comunale è quindi costretta a prendere atto che non sono state comprese le motivazioni che avevano orientato la decisione di regalare questa festa alla memoria e al ricordo del suo cittadino onorario, al capitano della squadra dei due scudetti. La festa, l’evento pubblico non si farà esclusivamente per il rispetto che l’Amministrazione nutre da sempre per il suo campione e per tutta la tifoseria che lo ha amato e che non lo dimenticherà mai. Resta l’amarezza per le polemiche strumentali e penalizzanti solo di un ricordo“. 

Le parole di De Magistris

Di seguito le dichiarazioni del sindaco: “Una targa nel suo stadio è diventata un problema “politico”, un motivo di risentimento. Colorare il prato con la scritta D1OS con centinaia di bambini è diventato un pericolo per il campionato della nostra squadra del cuore. Diego è sempre stato il campione di tutte e di tutti, soprattutto dei giovani e dei bambini, anche di quelli che lo hanno conosciuto grazie ai filmati e ai racconti dei genitori e dei nonni. A loro, proprio a loro sarebbe stato certamente impedito un momento di gioia e di partecipazione".




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