"Napoli-Legia, trasferta vietata agli ospiti? I precedenti sono brutti"

Il console di Polonia: "Dispiace che i tifosi perbene debbano pagare per colpa dei violenti che hanno poco a che fare con il calcio"
"Napoli-Legia, trasferta vietata agli ospiti? I precedenti sono brutti"© FOTO MOSCA
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NAPOLI - “Tifoso del Napoli? Assolutamente sì, siamo tutti dalla stessa parte (ride, ndr)". Lo ha dichiarato Dario Dal Verme, console di Polonia a Napoli, ai microfoni di CalcioNapoli24 TV: "Il comunicato del Legia Varsavia? È un provvedimento della Prefettura di Napoli il divieto della vendita dei biglietti ai tifosi polacchi, c’è il precedente del 2015 con un altro match: fu una brutta pagina per lo sport, ci furono grossi scontri alla Stazione, all’Aeroporto, con carabinieri feriti e molti arresti. Il precedente è brutto, dispiace che i tifosi perbene debbano pagare per colpa dei violenti che hanno poco a che fare con il calcio. Se ci sono polacchi residenti a Napoli, potranno andare allo stadio, mentre le famiglie che sarebbero venute qui, anche per vedere la città, non potranno farlo".

La decisione della prefettura

"Non discuto la decisione della prefettura, che avrà le sue buone ragioni, ma è chiaro che in Polonia non sia stata presa bene. Il Legia ha definito scandalosa la decisione, io sono d’accordo ma bisogna tener conto delle necessità delle autorità italiane. Il problema riguarda poco anche l’ambasciata polacca, si può fare pochissimo perchè sono le autorità italiane a gestire l’ordine pubblico e avranno le loro ragioni".

Stesso problema al ritorno?

In vista del match di ritorno, il console la vede così: "È lo stesso problema che si ripresenterà al ritorno ai tifosi del Napoli? Il Legia si dice pronto ad ospitare i tifosi azzurri, è un punto che non farà piacere ai napoletani, nel senso che saranno impossibilitati ad ospitare i tifosi polacchi. Il fatto è che non si parla solo di persone perbene, ma di gente che crea problemi attorno al calcio, ed è un problema di carattere generale. La decisione della prefettura non viene contestata, è lei l’autorità competente e ne prendiamo atto. Non fa piacere, ma è così. Ho rivisto gli articoli del 2015, ricordavo gli episodi di violenza: c’erano infiltrazioni anche di tifosi di altra nazionalità, per questo è un discorso molto complicato. Si tratta di persone che non hanno nulla a che fare con il calcio. Zielinski e Milik? Non ho avuto a che fare moltissimo con loro, Piotr è una persona amabile e seria. Il Napoli è abbastanza chiuso nella comunicazione dei calciatori, io da console e tifoso sono rispettoso”


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