Napoli-Juric, un conto aperto: il precedente

Lo scorso anno, il Verona del croato eliminò gli azzurri dalla Champions. Ritmo e aggressività: ecco l’anima del Toro che Spalletti deve domare
Napoli-Juric, un conto aperto: il precedente
Alberto Polverosi
2 min

Alla vigilia di questa stagione Ivan Juric non era troppo soddisfatto del Torino. Non lo vedeva forte come lo immaginava, era convinto che Cairo avrebbe arricchito la squadra. Ora la situazione è un po’ cambiata, il Torino è quasi una squadra di Juric. Il “quasi” è legato al tempo: fra un mese, lo sarà ancora di più. In ogni caso Cairo oggi deve essere più soddisfatto di Juric di quanto l’allenatore può esserlo del presidente. Anche nell’ultima partita persa, il derby, il Toro ha interpretato al meglio se stesso, con quel calcio dinamico e aggressivo che sta nella natura della sua storia, da mezzo secolo a questa parte, da Gigi Radice in poi, anche se con alterne fortune.

Napoli, trauma da cancellare

Luciano Spalletti conosce bene Juric e ancora di più il Torino, sa che il rischio di perdere una buona occasione per staccarsi ancora un po’ da Lazio o Inter, da Juventus o Roma, alle prese con scontri diretti, è concreto. E sa pure che Juric rappresenta l’ultimo trauma per la sua nuova squadra: il pareggio del Verona a Napoli, all’ultima giornata, portò via alla squadra allora di Gattuso l’accesso alla Champions League. Un trauma da cancellare.

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