Insigne, la magia sparita: ma il rigorista del Napoli resta lui

Contro il Torino, Lorenzo ha sbagliato il terzo penalty in questo campionato: ma Spalletti non ha alcuna intenzione di cambiare
Insigne, la magia sparita: ma il rigorista del Napoli resta lui© Getty Images
Antonio Giordano
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NAPOLI - Dopo aver provato a metterla centrare, ed aver scoperto che Dragowski c’era arrivato con la mano di richiamo, nelle lunghe notti in cui invece di contar le pecore, prova ad addormentarsi pensando a come presentarsi sul dischetto, Lorenzo Insigne ha inserito nel copione il balzello alla Jorginho. Niente da fare e, come avrebbe suggerito Agata Christie, senza però buttarla sul «giallo», il terzo indizio - rivelato domenica con il Torino - sta come una prova: non va, maledizione, e la faccia appesantita e poi l’estro evaporato raccontano comunque il disagio che non sfocerà in psicodramma personale, perché spostando il lettino dal proprio spogliatoio e sistemandolo al cuore della discussione, Luciano Spalletti ha provveduto a fare Freud. «Il prossimo rigore lo calcerà Insigne, quello successivo toccherà a Lorenzo, poi ci penserà il capitano e a seguire lo affiderò al 24».

Napoli, le statistiche di Insigne su rigore

Insomma, solo in presenza di «catastrofe», ci potrebbe finire una «delegittimazione» del rigorista che nella sua carriera ha avuto sino a qualche mese fa una media da «secchione», rovinata semplicemente di recente, da gennaio in poi, con quattro disavventure che pesano eccome sulle statistiche: nove errori su quarantuno tentativi (in carriera) sono l’incipit di una crisetta di identità che, lo racconta la storia stessa, sino a nove mesi fa non esisteva.

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