De Nicola: "Troppi infortuni al Napoli, serve maggiore prevenzione"

L'ex responsabile dello staff medico azzurro: "Gli attuali medici lavorano diversamente rispetto a quanto si faceva in passato"
De Nicola: "Troppi infortuni al Napoli, serve maggiore prevenzione"© FOTO MOSCA
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NAPOLI - Tiene banco l'argomento infortuni in casa Napoli. L'ultimo ko in ordine temporale è quello di Lobotka, che si è andato ad aggiungere a tanti, troppi compagni: "Ho letto che anche Leao e Correa stanno male - spiega Alfonso De Nicola, ex responsabile dello staff tecnico azzurro intervenuto a Radio Punto Nuovo - quindi non è una cosa che riguarda solo il Napoli. Quando c'ero io si faceva un lavoro di prevenzione a 360 gradi, la ricerca scientifica, un lavoro molto complesso che oggi non si riesce a fare più. Prevedeva tante situazioni: la prima era la collaborazione con elementi di ricerca scientifica importanti, a livello internazionale; la seconda cosa avere un'idea di ciò che succedeva a livello biomeccanico e perché c'era un infortunio. Gli infortuni di Milik e Ghoulam non siamo riusciti a prevenirli perché la rottura di certi elementi non abbiamo ancora capito come combatterli. Credo che loro abbiano continuato sulla nostra strada perché non sono stupidi. Nove infortunati in una rosa di venticinque giocatori sono tanti, poi diventa importante che ce ne sono tanti dello stesso ruolo. Ricordo che quando ne mancavano due dello stesso ruolo andavamo in difficoltà. Ne va degli interessi anche dell'allenatore che andava in difficoltà e mi diceva 'come mai?' perché loro giustamente vogliono capire. Il problema è che si vuole capire sempre dopo, come il Covid. Dopo diventa troppo tardi e si deve fare prevenzione. Prevenire gli infortuni non è facile perché ci vuole tanta esperienza e tante botte prese". 

"Non parlo con chi si è dimenticato di me"

Esperienza che però De Nicola non sembra intenzionato a rimettere di nuovo a disposizione della società partenopea: "Per modestia - prosegue l'ex medizo azzurro - so quali siano le mie capacità personali. Di organizzazione d'accordo, ma lo faccio in base ad anni di esperienza. Sono convinto che questo staff sanitario lavora in maniera differente da come faceva prima. Non ho parlato e non voglio parlare con De Laurentiis di questa cosa. Non voglio parlare con persone che si dimenticano di me e il fatto che non ci sentiamo più lo dimostra. Io sono un tifoso, un tifoso anche della gente. Io sono stato fortunatissimo che ho avuto a che fare con De Laurentiis, che ho lavorato con il Napoli per quindici anni e probabilmente ha fatto bene a mandarmi via in quel momento dato che forse mi ero montato la testa. Problemi con lo staff di Ancelotti? Io sono stato sempre uguale, probabilmente negli ultimi anni non sono stato lo stesso perché forse il Napoli ti fa perdere la testa. Penso che alla fine vinceremo il campionato alla fine di quest'anno. Ci avrei messo la firma per stare a due punti dalla prima alla diciassettesima giornata".


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