Napoli-Milan, ballottaggio Politano-Elmas. Lozano in panchina

Il messicano è tornato ad allenarsi con il gruppo, ma è fuori da molto tempo e quindi non partirà subito titolare
Napoli-Milan, ballottaggio Politano-Elmas. Lozano in panchina
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Questa è vita, almeno sino a prova contraria: e c’è un senso di felicità compiuta nel ritrovarsi al centro di un sogno, avendo intorno tutti gli uomini che hanno contribuito a costruirlo lentamente e pure faticosamente. C’è stato un tempo, neanche così remoto, nel quale s’era perduta la dimensione dello spazio e della realtà, soffocati in quel tunnel in cui mistero e "disperazione" si sono fusi e hanno oscurato l’allegria: però stavolta, mentre la notte dell’esame s’avvicina, dalla A di Anguissa alla Z di Zielinski s’apre un mondo e pure una speranza che va spruzzata con abbondanti dosi d’adrenalina.

Il lavoro di Spalletti

Il Napoli che verrà, in una domenica per uomini forti, sembra scolpito sull’erba del "Maradona" ed è la sintesi d’un pensiero che Spalletti ha dispensato a modo suo, rimuovendo i lacciuoli d’un passato recentissimo ed estirpando alibi, errori e quel velo di malinconia stagliatosi su Castel Volturno dal 22 maggio del 2021: il "fatalVerona ma pure il pareggio con il Cagliari e le nove precedenti sconfitte restano polvere negli archivi e sulla memoria e stavolta, vada come vada, almeno c’è la sensazione di potersi disegnare un destino.

Tocca a voi

L’unica perplessità, a naso, si scorge sulla corsia di destra, quella che appartiene a Politano, che Elmas insidia da vicino: poi, il Napoli sa di squadra fatta e finita, ha le sue gerarchie scandite dal codice-Spalletti e suggerite dal campo. Intanto, Lozano è ritornato ad allenarsi con il gruppo e potrebbe andare in panchina. Lobotka sarà il regista d’una personalissima rivincita nel quale ci starebbero persino le scuse, perché per un anno e mezzo l’attuale padrone del centrocampo è divenuto "corpo estraneo" del Napoli, trasformato persino in un clamoroso bluff : il ciak, con Spalletti, gli ha spalancato un’esistenza - si direbbe - esaltante e una centralità nel progetto divenuta indiscutibile. Il resto è noto: Ospina tra i pali; la solita linea a quattro che ha ignorato l’addio di Manolas; Fabian al fianco dello slovacco; Zielinski alle spalle di Osimhen e Insigne - il capitano - a sinistra per imprimere una svolta, mica solo con un "tiraggiro" [...]

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