Napoli, Insigne adesso segna tu

Per la qualità delle occasioni avute finora, a Lorenzo mancano almeno 4 gol. Gli avversari diretti sono tutti in linea con i centri "attesi"
Napoli, Insigne adesso segna tu© LAPRESSE
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NAPOLI - Lorenzo Insigne, giunto ormai agli ultimi settantadue giorni della sua lunga e onorata carriera nel Napoli, coltiva il sogno per nulla segreto di salutare tutti da campione. Con lo scudetto: sarebbe un finale superiore addirittura a quelli delle favole. Sarebbe il coronamento di un percorso inaugurato nel settore giovanile che negli anni gli ha permesso di scalare tutte le classifiche della storia del club fino alla quarta posizione per le presenze complessive e addirittura a conquistare il podio per i gol in tutte le competizioni. Sì: è terzo con 118 reti, tre più di Maradona e tre meno di Hamsik. Il fatto, però, è proprio questo: per aiutare la squadra a blindare la Champions e a conquistare il titolo, o quantomeno a lottare fino all'ultima curva, servirebbero i suoi gol: 7 finora in 28 giornate di campionato, di cui 6 su rigore, a fronte dei 14 di una stagione fa a parità di calendario. Tra l'altro in base alla statistica dei cosiddetti Expected Goals, ovvero le reti che ci si aspetti che un giocatore realizzi in base a tutta una serie di coefficienti di difficoltà, Lorenzino è un po' indietro: il suo saldo è -4,46; e ciò significa che in virtù di questo parametro avrebbe potuto segnare almeno 4 o 5 gol in più. Analisi a parte, il principio regna sovrano: il suo talento e le sue potenzialità gridano vendetta realizzativa, altroché, ma lui è ancora in tempo. Sì: mancano dieci giornate e ha tutto il tempo di dispensare pennellate scudetto d'autore. Ora o mai più. [...]

La svolta di Insigne

[...] Il punto focale è proprio questo: Insigne, ora, ha la possibilità di sfruttare le prossime dieci giornate per segnare quei gol che dovranno lanciare la rimonta del Napoli, attualmente terzo a tre passi dal Milan e a un passo dall'Inter (che però ha una partita in meno). Magari già a Verona: che giochi dall'inizio oppure entri in corso d'opera, perché la possibilità che il turnover possa coinvolgere anche lui non è remota, Lorenzo dovrà provare a fare quello che gli è sempre riuscito con estrema naturalezza. Probabilmente, a limitarne la lucidità in fase di finalizzazione, nell'uno contro uno e nella rifinitura ha contribuito anche l'enorme sacrificio difensivo: non si risparmia mai - mai -, e sebbene il suo modo di interpretare il ruolo d'esterno garantisca certi equilibri fondamentali è ovvio che la fase offensiva possa risentirne. Il tempo, comunque, è dalla sua: non resta che capitalizzarlo. Così da non avere rimpianti quando arriverà il momento dei saluti. 

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