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NAPOLI - La delusione Mondiale e la speranza italiana. Matteo Politano non ha avuto neanche il tempo di godersi il ritorno in Nazionale, anzi ha fatto in tempo a prendersi il peggio della sconfitta con la Macedonia e a rimediare un affaticamento muscolare, e poi è rientrato alla base. In anticipo, insieme con Insigne, perché come ha detto il ct Mancini alla vigilia della Turchia: non era al meglio e non avrebbe giocato. Corretto: domenica con l'Atalanta, però, toccherà a lui. E se vero è che l'Italia è rimasta fuori dal mondo, lo è altrettanto che il Napoli ha ancora l'ambizione e la speranza di mettere le mani sul Paese. Sullo scudetto: ecco perché Matteo dovrà archiviare in fretta il Qatar; ecco perché in questi giorni che restano dovrà fare di tutto per recuperare una condizione accettabile. Soprattutto perché, con Lozano atteso in gruppo soltanto domani, giusto in tempo per una seduta defatigante dopo la trasvolata oceanica e per saltare sull'aereo che porterà la squadra a Bergamo, sarà a lui a recitare da titolare nel tridente con Insigne e Mertens.
Napoli chiama Politano
E allora, la chiamata di Politano: prima da Mancini e ora, più che mai, da Spalletti. Il ritorno in Nazionale, dicevamo, è stato scioccante, nel senso che è coinciso con l'esclusione dal Mondiale, ma il Napoli è ancora in piena corsa per la vittoria del campionato e la stagione può ancora migliorare. Nettamente, assolutamente. Come migliorato è anche il quadro relativo a Matteo, ieri di nuovo in gruppo dopo un paio di giorni a regime ridotto per un affaticamento rimediato a Coverciano. Acqua passata, sì, almeno per lui è tutto sotto controllo: il signor Luciano ha già tanti problemi da dover affrontare e risolvere e tra l'altro a destra, con Di Lorenzo fuori causa per infortunio e il Chucky in arrivo oggi in Italia dal Messico con tre gare di qualificazione sulle spalle, sarebbe davvero dura inventarsene un'altra.
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