De Laurentiis e la telefonata ad Ancelotti: il retroscena dopo Real-City

Il presidente azzurro ha rivelato di aver chiamato l'allenatore dei Blancos dopo la semifinale di Champions: ecco che cosa ha detto
De Laurentiis e la telefonata ad Ancelotti: il retroscena dopo Real-City
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NAPOLIMertens guarda al futuro remoto, De Laurentiis al futuro prossimo. Ovvero: dopo il set vinto con il Sassuolo, con tanto di doppietta, Dries ha parlato come un giocatore del Napoli che sarà nonostante manchino le firme in calce al nuovo contratto, mentre ieri il presidente, alla fine di un incontro con gli studenti di un istituto-liceo di Caserta, pur evitando in tutti i modi l'argomento mercato, un dribbling alla vicenda rinnovo lo concede: «Ne parleremo a fine stagione». Sorriso. Sipario. E via.  

Ancelotti, chiamata con De Laurentiis dopo la semifinale di Champions

E allora, la lunga giornata di De Laurentiis: l'allenamento al centro sportivo di Castel Volturno, con tanto di chiacchierata con Spalletti in ufficio, Giuntoli in campo e Koulibaly in giro per casa azzurri; l'incontro con gli studenti dell'Itis-Liceo Scientifico “Giordani” di Caserta; il ritorno a Napoli, in hotel; la cena con la squadra nell'ormai classico albergo di Pozzuoli. Tanti momenti riservati, insomma, e un'uscita pubblica: «Chi di voi ha visto Real-City? Bella, vero? - chiede il presidente alla platea degli studenti in Aula Magna - In campo c'era un pezzo di Napoli: Carlo Ancelotti». Al quale ha fatto anche i complimenti per la finale di Champions al telefono. «Noi napoletani, in fondo, siamo strani: siamo bravi a fare critica ma non a fare anche autocritica». Chiaro il riferimento al rapporto tra Carletto e l'ambiente tutto, e dunque al modo in cui è stato trattato all'epoca della sua esperienza sulla panchina del Napoli. «Non c'è dubbio che sia un vincente. Vince, e lo sa fare bene, da allenatore di squadre con top player. Non c'è una relazione automatica tra spendere e vincere, guardate il Psg: in Europa non vince nonostante gli investimenti, i soldi non sono tutto. E il Chelsea? Ha vinto pochi scudetti ma è stato valutato 6,5 miliardi di euro».  

Mertens, appuntamento con De Laurentiis

E ancora: «Mi dicono di avere un atteggiamento da padre-padrone: ma che sciocchezza è questa? Che critica è? Mi vogliono accusare di mettere attenzione e passione nelle cose che mi riguardano: se avessi seguito il mio istinto da tifoso saremmo falliti ogni anno, ma io sono tifoso e anche imprenditore. Il mio pensiero fisso è: come faccio a fare impresa in modo diverso dai miei predecessori che in tanti anni hanno vinto solo due scudetti?». Poi, un passaggio sulla Superlega: «Dico no ma non credo neanche in questa Champions, però sono costretto a partecipare per ragioni di fatturato. Serve più rispetto per i campionati nazionali». Finale sul rinnovo di Mertens: «A fine stagione vedremo». Cioè tra due settimane. A proposito di Dries: oggi compirà 35 anni, e ovviamente ieri sera qualche riferimento alla cena di squadra è venuto fuori. Inevitabili anche i complimenti per la qualificazione in Champions e il tema di un terzo posto da blindare nelle prossime partite: Torino, Genoa, Spezia.  

Napoli, l'ultima di Insigne

Con il Genoa, tra l'altro, il club ha annunciato iniziative per salutare Insigne in occasione della sua ultima al Maradona, nonché una promozione sui prezzi delle tribune Posillipo e Nisida (sconto del 50% sul secondo biglietto). Nella prossima stagione ripartirà anche la campagna abbonamenti. E non solo: «Proveremo ancora a vincere lo scudetto». Parola di Lobotka a Kiss Kiss Napoli.  


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