Napoli, occhi su Belotti: può essere lui il sostituto di Osimhen

Oggi gli azzurri in trasferta affrontano il Torino e l’attaccante granata è uno dei profili nel taccuino di Giuntoli qualora dal mercato arrivasse l'offerta giusta per il nigeriano
Napoli, occhi su Belotti: può essere lui il sostituto di Osimhen© Getty Images
Antonio Giordano
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CASTEL VOLTURNO - Visto che il casting è (chiaramente) aperto, perché non si sa cosa porterà «in regalo» il mercato, Torino-Napoli ha un argomento centrale nell’area di rigore per scatenare legittime curiosità: non succederà ma se poi dovesse succedere che intorno a Victor Osimhen si dovesse scatenare un’asta, allora a quel punto - e solo in quel caso - diventerebbe necessario e anche indispensabile, per De Laurentiis, inseguire un attaccante, che sia una prima punta, che abbia un suo curriculum vitae degno di un club con ambizioni chiare. Quando il triplice fischio dell’ultima giornata manderà tutti in vacanza e aprirà la fiera dei sogni, nulla sarà più chiaro ma almeno in quel momento andranno redatte una serie di progetti: il piano-B viene facile dirlo, si chiama Andrea Belotti, ventotto anni, quindi nel pieno della maturità, una carriera granata da 113 gol con lode, una fisicità rassicurante, una conoscenza internazionale, un background che basta e avanza. E poi, è un parametro zero, dimensione che finisce per ingolosire.

Prova di bomber

Dipenderà tutto da Osimhen o dal Manchester United o dall’Arsenal o dal Newcastle o da quei centodieci milioni di euro che in realtà rappresentano il passepartout per accomodarsi ad un tavolo e parlarne: ma intanto, e rientra nell’ordine naturale delle storielle del calcio, il Napoli è costretto a prepararsi una serie di opzioni, da lasciar collimare con la propria filosofia.

L'italiano

E dunque, è il caso di cominciare a stendere una relazione a proprio uso e consumo, con dentro tutta una serie di valutazioni: meglio starsene in Italia, evitando così di dover aspettare eventuale periodo di ambientamento, o ritenere il particolare insignifi cante, visto che ormai il calcio è globalizzato e poi i tempi per calarsi nella nuova realtà si sono ridimensionati? In teoria, in cima alla lista, ci sarebbe Gianluca Scamacca, che 24 anni, attrae per la sua «sfacciataggine», una personalità che conquista e, chiaramente, il senso del gol: però il Sassuolo, che Adl ha definito una «bottega cara», non cede mai al ribasso e la cifra da stanziare rischia di diventare un ostacolo. Ma Scamacca è una tentazione assai forte, un ponte da lanciare eventualmente sul futuro.

Stranieri

Il Napoli ha pensato a Sebastien Haller, francese naturalizzato ivoriano, che con l’Ajax segna come ha sempre fatto in vita sua: quest’anno è arrivato a trentatré, tanto per gradire. E in Olanda, il Napoli ci è andato a spendere spesso e volentieri: tutto cominciò con Mertens, poi venne il momento di Milik e infine c’è stato il mega-investimento per Lozano. Ma al Napoli non spiace neanche perdersi sul mercato francese, dove ha scovato appena due anni fa Osimhen: stavolta, il mattatore si chiama Martin Terrier del Rennes, 25 appena compiuti, ed è un fattore, ma non necessariamente rilevante, semmai è la sua natura tattica che semmai spinge a meditare ancora, prima di avanzare richieste o procedere con umanissimi sondaggi.

Ciro

Torino-Napoli è quindi un’opportunità per avere un contatto assai ravvicinato, dal punto di vista calcistico, con Belotti, un’ora e mezza utile per arricchire le proprie idee, per arricchire il data base, per annusare quell’aria che sa di Osimhen, ovviamente, ma soprattutto di Dries Ciro Mertens, l’avversaria alla quale dedicò (e si fa per dire), una tripletta del 2017- 18, una delle sue vittime preferite. Belotti, Osimhen e anche Mertens: Torino-Napoli è classicamente una prova dei nove, mica quelli falsi.


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