Napoli, 'Chucky' Lozano si racconta: "Vi spiego le origini del mio soprannome"

L'attaccante messicano, intervistato da 'Sky Sport', ha svelato alcuni retroscena legati all'inizio della propria carriera
Napoli, 'Chucky' Lozano si racconta: "Vi spiego le origini del mio soprannome"© FOTO MOSCA
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La quarta stagione con la maglia del Napoli è iniziata con qualche contrattempo di troppo per Hirving Lozano, dal pauroso scontro aereo con Adam Marusic contro la Lazio allo stato influenzale che lo ha fermato prima della partita contro il Milan.

Lozano, il 12° titolare di Luciano Spalletti

Tornato dagli impegni con la propria nazionale, l’attaccante messicano ha giocato uno scampolo di partita contro il Torino, prima di volare con i compagni ad Amsterdam per sfidare l’Ajax nella terza giornata del Gruppo A della fase a gironi di Champions League.

Lozano-Politano, il testa a testa per la maglia da titolare nel Napoli

Lozano sembra avviato a vivere la stagione all’insegna di un testa a testa con Matteo Politano per il ruolo di esterno destro nell’attacco che ha in Khvicha Kvaratskhelia un elemento intoccabile dalla parte opposta, con Raspadori e Simeone a giocarsi a seconda delle partite il ruolo di alternativa di Victor Osimhen. Intervistato da 'Sky Sport' a poche ore dalla gara contro i Lancieri Lozano ha descritto le proprie caratteristiche, quelle che hanno subito conquistato i tifosi azzurri: "Sono un giocatore che in campo dà sempre il 100% in ogni partita. Cerco di fare del mio meglio quando ho la palla, e voglio sempre vincere. Quando entro in campo cambio, sono sempre diverso. Non sono mai lo stesso in campo e fuori dal campo”.

Lozano: "Ecco perché mi chiamano tutti 'Chucky'"

Il messicano ha poi svelato un retroscena curioso sulle origini del suo soprannome, 'Chucky', che lo ha accompagnato fin dai primi passi della carriera: "Quando sono arrivato al Pachua, a 10 anni, mi piaceva spaventare i compagni, nascondermi sotto le coperte. Era una cosa che mi divertiva molto, ero particolarmente discolo. Anche sull’autobus che ci portava a scuola, scherzavo sempre e facevo cose simili. Da quel momento hanno iniziato tutti a chiamarmi Chucky, come la bambola assassina, perfino il presidente mi chiamava così: alla fine la maggior parte della gente mi conosceva come Chucky anziché con il mio vero nome".


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