Il Napoli domina in Champions (primo posto a punteggio pieno con 13 reti fatte, mai nessuna squadra italiana aveva segnato più di 10 gol nelle prime tre partite) ed è primo in campionato dopo 8 giornate. Spalletti ha firmato nel tempio di Cruijff ad Amsterdam la settima vittoria consecutiva fra coppe e serie A e ha dato un’altra grande dimostrazione di forza a tutta Europa. Ma soprattutto in questo avvio di stagione ha smontato tre convinzioni che avevano caratterizzato l’estate azzurra.
1) "Dopo la cessione dei big il Napoli si è ridimensionato"
Gli addii di Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz e Ospina avevano portato a delle sentenze frettolose: tutti erano convinti del ridimensionamento del Napoli. Nessuno avrebbe mai immaginato un impatto così determinante dei nuovi, dall’esplosione di Kvaratskhelia fino all’affidabilità di Kim. Spalletti invece li ha inseriti in un meccanismo che funziona a meraviglia, si sta godendo anche l’alternanza fra Raspadori e Simeone, aspetta ai suoi livelli Ndombelé e sa che con Olivera e Ostigard ha altre due importanti soluzioni nelle inevitabili rotazioni. A oggi il Napoli sembra tutt’altro che ridimensionato rispetto all’anno scorso.
2) "Lobotka non è un giocatore da Napoli"
Il Napoli aveva preso Lobotka per 20 milioni dal Celta Vigo quando in panchina era arrivato Gattuso. Ma con l’allenatore calabrese non aveva trovato mai spazio, tanto da finire nel dimenticatoio. Gli venivano preferiti Demme e Bakayoko, per i tifosi era diventato un oggetto misterioso e soprattutto un “panzone” sovrappeso. Con l’arrivo di Spalletti è rinato, nel Napoli di oggi sta diventando insostituibile: l’allenatore lo ha paragonato al Pizarro della Roma, esagerando anche a Iniesta del Barcellona. Ma il suo fosforo in campo ne sta facendo uno dei registi più bravi in Europa. Altro che giocatore non da Napoli.
3) "Raspadori è stato pagato troppo"
La lunga trattativa e i 35 milioni sborsati per prenderlo dal Sassuolo avevano fatto storcere il muso a diversi critici e a molti tifosi. Jack Raspadori invece sta rispondendo sul campo a chi aveva avuto dubbi: Spalletti lo sta utilizzando soprattutto da prima punta, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In 20 giorni ha segnato quattro gol pesantissimi (uno allo Spezia, uno ai Rangers e una doppietta all’Ajax) oltre alle due reti in Nations League con l’Italia. Sarà difficile ora lasciarlo fuori quando rientrerà Osimhen. Quei 35 milioni per un gioiello di 22 anni adesso sembrano soldi spesi più che bene.