Napoli, Kvaratskhelia: la realtà è più bella del sogno

Cannoniere e uomo assist: è già arrivato a quotazioni da top player
Napoli, Kvaratskhelia: la realtà è più bella del sogno © LAPRESSE
Fabio Mandarini  
4 min

NAPOLI - I sogni son desideri e lui non lo nasconde, anzi, ma dopo la mitica notte di Champions con l'Ajax, più che di un Cenerentolo con gli scarpini Kvicha Kvaratskhelia ha assunto le sembianze di James J. Braddock, il grande pugile americano degli Anni Trenta che tutti chiamavano Cinderella Man: incerottato, pieno di dolori per le botte incassate e con la gamba sinistra fasciata dal ginocchio in giù. Problemi? Beh, è ovvio che oggi alla ripresa sarà valutato e che magari domenica possa anche cominciare la partita con la Cremonese in borghese, in panchina, ma i pensieri che martedì gli hanno attraversato la mente sono lo specchio del suo stato d'animo. «Credo che i sogni diventino realtà - ha sorriso - Sto giocando in Champions League e ho anche segnato». Il primo inchino ai piedi della regina delle coppe d'Europa: complimenti. «Sono così felice». Questa è la storia di un giovane fenomeno georgiano di 21 anni pagato 10 milioni di euro che ieri subiva le conseguenze della guerra Russa-Ucraina e oggi realizza sogni e gol. Se non è già un Cinderella Man, beh, ne riparliamo presto. Magari a giugno.  

Kvara, che carattere! 

E allora, Kvara da impazzire. Da ammirare, godere, applaudire, urlare e anche bere. Sì, tutto d'un fiato: come fa lui quando parte in velocità ubriacando e innescando dei gran mal di testa. Nel tabellino di una partita storica che gli appassionati di calcio e soprattutto gli olandesi non potranno mai dimenticare c'è la sua firma: l'assist a Di Lorenzo per il 2-1 e il graffio-record del 5-1. Una rete voluta a ogni costo e, verrebbe da dire, segnata di classe e di rabbia: poco prima aveva beccato l'ennesimo colpo duro alla gamba sinistra, quella magica, eppure con Jack ha ricamato un'azione fantastica. E poi ha chiesto il cambio: giusto il tempo di esultare e ciao ciao. Già, ma che carattere: non è mica soltanto giochini e giochetti; non è mica soltanto slalom, discese libere e colpi di talento. Kvara è un ragazzino ma ha le spalle grandi e grosse e una capacità di reazione a questo punto super. Come i suoi numeri: 6 gol, 5 in campionato e uno in Champions, e 4 assist equamente distribuiti. Capocannoniere e simbolo del nuovo Napoli. E d'accordo, siamo al 6 ottobre e le partite archiviate finora appena 11, ma tra un po' bisognerà cominciare a ricalcolarne il valore. E aggiungere, moltiplicare e poi ancora.  

Kvicha sognatore

La scena è la seguente: Kvicha vola, inutile negarlo, e Spalletti lo richiama sul pianeta terra. Ma una cosa è certa: lo ricorderà sempre come un suo grande maestro e non è un caso che, dopo un po' di ramanzine per qualche sprazzo di egoismo giovanile, il tecnico abbia apprezzato pubblicamente del ragazzo il sacrificio in fase difensiva e l'onestà di scusarsi dopo un errore. La mano del signor Luciano si vede e si vedrà, ma il calcio di Kvara è gioia pura: sfrontatezza da scugnizzo, esuberanza, istinto, coraggio. Ti cambia la vita come un vecchio 13: dal Milan all'Ajax, passando per il Liverpool, i Rangers, il Toro, la Lazio, il Verona e il Monza. «Era importante che il Napoli vincesse». Ben detto. E ancora: «Di Lorenzo merita il premio di migliore in campo: è un grande uomo, un grande capitano e un grande calciatore». Anche lui, però, non è male. Kvaratskhelia: guarda caso, 13 lettere. 


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