NAPOLI - Lo chiamano "The Monster" e a Napoli hanno capito subito perché: Kim, il muro di Spalletti, un mostro a livello difensivo, potente e veloce. Fino alla partita contro l'Udinese nemmeno una sbavatura, neanche un segno di debolezza. Sabato al Maradona il primo errore sul gol dell'Udinese di Samardzic e le scuse ai tifosi sui social, nonostante la vittoria, nonostante il rendimento stagionale top. L'umiltà del campione, di chi s'è calato nella realtà di Napoli alla grandissima, raccogliendo l'eredità pesante di Koulibaly. Il suo segreto? Forse ce lo svelano i suoi tatuaggi, mostrati alla fine di Napoli-Udinese quando si è tolto la maglietta.
Il significato dei tatuaggi
Kim ha una passione speciale per l'anticipo secco e l'intervento pulito sull'attaccante, ma anche per i tatuaggi. Ha un "Carpe Diem" sul petto e un enorme affresco religioso sulla schiena, una sorta di omaggio alla cristianità, tutto il Maradona se n'è accorto durante la festa per il 3-2 sui friuliani. Non è un mistero, quando è arrivato questa estate l'ha spiegato: "Il mio tatuaggio Carpe Diem perché penso sempre positivo dinanzi a tutte le situazioni che si verificano nella mia vita. L’ho fatto accettando l’offerta del Napoli, alla fine di luglio". Fede in se stesso che ora trasmette a tutti, tifosi, allenatore e compagni: è la forza del leader.