Kim il mostro, il Napoli pensa già a blindarlo

L’obiettivo è provare a eliminare la clausola che gli consentirebbe la rescissione tra il 1° e il 15 luglio
Kim il mostro, il Napoli pensa già a blindarlo© LAPRESSE
Fabio Mandarini
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NAPOLI - Un compleanno Mondiale. Il 15 novembre, evidentemente, è un giorno da grandi del calcio: ieri l'Argentina ha festeggiato i 29 anni di Dybala e la Corea del Sud, invece, i 26 anni di Kim. Il Mostro secondo tradizione o anche il Muro di ferro: un soprannome nuovo di zecca coniato in patria nella speranza che in Qatar ripeta le prestazioni esibite con il Napoli. Minjae è una delle grandi speranze del suo Paese e di certo il nuovo che avanza: capitan Son ha già strappato applausi e la scena in Premier con il Tottenham, ma lui è considerato una specie di sorpresa. Di grande novità. E poi, beh, è l'anima del gruppo: «C'erano così tante persone in aeroporto, tanti giornalisti, che per l'imbarazzo non sono neanche riuscito ad agitare per bene le mani per salutare! Farò del mio meglio la prossima volta...», ha detto ieri sorridendo in conferenza a Doha. Un Mostro d'umiltà, sì, ma nessuna sorpresa dopo le scuse social rivolte alla città per i peccati - alla fine veniali - commessi con l'Udinese. Bene, non resta che godersi il momento: la prima Coppa del Mondo a 26 anni. Un bel regalo, vero? Tutto meritato. Come le attenzioni dello United: non è un mistero che voglia pagare la clausola, ma neanche che il Napoli voglia ridiscutere il contratto provando ad allontanare i mostri. Altri tipi di mostri: quelli del mercato.

Parla lo scopritore di Kim: "Ecco quando lo segnalai a Giuntoli. Ha qualità introvabili"

Pronto

E allora, Minjae è arrivato in Qatar. E ovviamente ha acceso il telefono: gli auguri via Instagram di sua moglie Ahn, con la foto di una torta personalizzata con la firma Kim, e poi quelli del Napoli e della sua gente. Un popolo di tifosi conquistato a suon di grandi interventi in 20 partite su 21 giocate dal primo all'ultimo istante, allontanando il nostalgico ricordo di Koulibaly: giusto una panchina con lo Spezia, tanto per prendere una boccata d'ossigeno, e poi una maratona in Champions (6) e in campionato (14). Quando ha raggiunto il ritiro della Corea ad Al Egla, il distretto del Doha Golf Club, ha svolto giusto un po' di personalizzato per smaltire le tossine e poi ieri s'è presentato al cospetto della stampa: «Sono pronto a dedicarmi alla Nazionale e farò ogni sacrificio possibile: non ho mai giocato tanto come con il Napoli, per altro tutte partite molto complesse, e ora capisco le pressioni di Son in Premier. In Italia, comunque, ho vissuto molte esperienze positive e mi sento pronto»

Coppa azzurra

Il sospetto è che la Corea potrà contare su milioni di tifosi inediti made in Napoli, sì, ma la contemporanea presenza nel Girone H dell'Uruguay di Olivera obbligherà a dividersi. L'esordio per le rispettive Nazionali, tra l'altro inserite nel gruppo con il Portogallo di Cr7 e il Ghana, andrà in scena giovedì 24 novembre proprio con lo scontro diretto tra amici. Vinca il migliore: si dice così, no? Di chiacchierate amichevoli tra il ds Giuntoli e il suo entourage, invece, ce ne sono già state: la clausola rescissoria valida per l'estero inserita nel suo contratto, ed esercitabile tra il 1° e il 15 luglio a cominciare dall'estate 2023, è un pericolo. Inutile negarlo. E sebbene il valore base di 50 milioni sia variabile, cioè crescente perché legato al fatturato dell'eventuale acquirente, il ds azzurro ha precisato che il Napoli è già proiettato alla ridiscussione dei termini. Ovvero: l'obiettivo è provare a eliminare la clausola. E sarebbe come vincere un Mondiale.


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