Napoli, 100 e più gol, il traguardo che si può ripetere

Benitez e Sarri li hanno centrati in passato. I numeri di oggi lanciano anche Spalletti
Napoli, 100 e più gol, il traguardo che si può ripetere© ANSA
Antonio Giordano
4 min

NAPOLI -  La chimica, così si dice. E in quell’intruglio (magico) - inventato da Luciano Spalletti - c’è un segreto che racconta la storia. Cinquantasette reti, uno sull’altro, per costruirsi un sogno gigantesco, per risistemare i conti con il passato, esorcizzare il passato e lanciarsi a petto in fuori nel futuro: il calcio, in fondo, è un’addizione d’emozioni che si scavano nell’area di rigore altrui; è ciò che spinge al delirio (persino di massa) per una volée, uno stacco aereo, un contropiede o una prodezza; è in quella somma tra campionato e Champions ch’è servita per fare la differenza. 

Osi

Dieci (e già con lode) li ha segnati Victor Osimhen, un uomo e anche un bollettino medico ma anche e soprattutto una forza della natura, un atleta agile e possente, capace di sfuggire all’ennesimo attentato della sorte che dopo averlo perseguitato per due stagioni con infortuni di ogni genere e specie, pure stavolta gliene ha negate sette. Ma ci sono debiti da saldare con se stesso e Osimhen, che parecchio ha perso per strada, ha una fame che lo induce a divorare qualsiasi cosa: dieci gol, un rigore sbagliato con il Liverpool, però anche un altruismo in quest’ultima fase che lo rende nuovo, anche inedito, e lo trasforma in una specie di Superman 

L'8 volante

Manco il tempo di presentarsi, piacere sono il signore dei dribbling, e per chi temesse che di quelle veroniche rimanesse fuffa o semplicemente una sfumatura di cipria, ecco la risposta: otto reti sul bigliettino da visita, incluso la capacità di andare sul dischetto, una serie di finte da mandare al manicomio mica solo gli avversari, ma il «Maradona» che profuma di Kvara. E questo è anche l’anno di Zielinski, sta a sei quando il suo personale tocca quota dieci: non si è ancora consumata mezza stagione ed è lecito che il polacco, stappato anche al Mondiale, intraveda le stelle. 

La carica oltre cento

In principio fu Rafa Benitez, l’uomo che portò il Napoli oltre quota cento (gol): gli piacque talmente tanto, che ci riuscì per due volte nel suo biennio, infarcito anche di una Coppa Italia e di una Supercoppa, che non sono dettagli. Poi toccò a Sarri, che andò persino oltre, e comunque rientrava nel club dei «centenari». Ora, può essere, se le proiezioni venissero rispettate - non sono elettorali, qui parlano le statistiche - che Luciano Spalletti faccia l’identico percorso dei predecessori. I cinquantasette gol, è scritto nei tabulati, sono stati distribuiti con generosità: venti nelle sei partite di Champions (media di 3,33); gli altri trentasette nelle quindici di serie A (un più modesto - si fa per dire - 2,46). E miscelando l’uno e l’altro, viene fuori un 2,71 che trascina al luna park, perché nelle corde del Napoli, atteso da altre ventitré partite di campionato e almeno di due di Champions e una di Coppa Italia (ma almeno, eh) grappoli di gol che lo spingerebbero su livelli tridimensionali, bel al di là della soglia dei cento. Ma questo è un gioco autunnale, ovvio, mentre chi invece si è messo a fare terribilmente sul serio è stato Giovanni Simeone, in arte il cholito, sei gol in soli 386 minuti, un bomber con la sveglia incorporata: ogni ora (64' per la precisione) c’è uno squillo. 


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