C'è Lucio, a Dimaro la grande promessa

Vorrei essere De Laurentiis: la sesta e ultima puntata. Per ora...
C'è Lucio, a Dimaro la grande promessa© ANSA
Mimmo Carratelli
4 min
Cedo Higuain alla Juventus per 90 milioni, il Napoli non aveva mai fatto un affare simile. Senza Gonzalo, al terzo anno di Sarri, il Napoli è in testa per 24 giornate, campione d’inverno. A dieci giornate dalla fine, il sorpasso della Juventus che si prende il campionato. Un’altra delusione. Mai il mio Napoli era stato così vicino alla Juve e allo scudetto. M’incazzo. Belli e perdenti. Cambio. Sarri, che vuole guadagnare di più, va al Chelsea. Io prendo Carlo Ancelotti più di mille volte in panchina, vincitore di campionati in Premier col Chelsea, in Francia col Paris Saint Germain, in Bundesliga col Bayern, una Champions col Real Madrid. Un santone. E’ libero dopo l’esonero dal Bayern.  
E’ un mio colpo di genio. Ingaggio un allenatore di grande esperienza e vittorie, molto stimato, di buon carattere, disponibile. Ancelotti deve cancellare Sarri. A Dimaro si immerge con entusiasmo nella realtà partenopea. Sottolinea che non è venuto a Napoli a “pettinare bambole”. Promette l‘assalto alla Juve di Cristiano Ronaldo e canta ‘o surdato ‘nnammurato. Ma non ci sarà mai lotta al vertice. La Juve stravince. Siamo ancora secondi. Mi prende il nervoso. Vado in confusione. Con Ancelotti ci siamo presentati cinematograficamente con le pistole di 007, spalla a spalla, Carlo abita una casa panoramica a Posillipo. Dovremmo rifare il Napoli, licenziare qualche capa gloriosa, cominciare un nuovo ciclo.  La cosa non riesce. Lo spogliatoio fa invidia alle allegre comari di Windsor. Si agita, si ammutina. Non so che cosa mi prende, rinuncio ad Ancelotti, mi sanguina il cuore, ma ci rinuncio, mi metto con Rino Gattuso, il mio Ringhio Star, le follie mi sono sempre piaciute, Gattuso è la mia follia. Sapete come è andata.  
Ora c’è Spalletti. Ho fatto esperienza. Resto dietro le quinte. Mi sono azzuffato con tutti gli allenatori. E’ il mio carattere guerriero. Quando volevo prendere Reja per il collo, quando mi avventai su Sarri a Madrid, a parole si capisce, ma le parole sono pietre. Ora lascio fare. Cinguetto delicatemente sui social. Mi complimento, mando messaggi di amorosi sensi. Ma stavolta, a Dimaro, l’ho detto chiaro e tondo: riporto lo scudetto a Napoli. Sta succedendo? Io sto zitto, io non parlo, io osservo e mi compiaccio. 

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