Osimhen alla Jacobs: in campo vola a una velocità pazzesca

La punta nigeriana sta trascinando il Napoli che viaggia forte verso lo scudetto: è lui l’arma in più di Spalletti
Fabio Mandarini
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Dall'Olimpico al Maradona sulle ali di Osimhen. Il capocannoniere del campionato con 13 gol in 15 partite e poi il figlio del vento che nel sabato di raffiche e tempesta del derby di Salerno s'è adattato perfettamente al meteo: sfilando via a 35,5 chilometri orari. Uno scatto pazzesco mai registrato finora in partita che però è un po' il simbolo del Napoli che vola: 50 punti alla fine del girone d'andata, 12 di vantaggio sulla seconda e 13 sul gruppetto delle terze, il miglior attacco, la miglior difesa e i primati nel possesso palla, negli assist e nei tiri. Un'enciclopedia di calcio tradotta in tante lingue che tra un paio di giorni bisognerà sfogliare al cospetto di un avversario di assoluto livello. Ancora un altro da quanto la sosta è finita e tutto è ricominciato: prima l'Inter, poi la Juve e ora la Roma. La prima grande, a rigor di statistica, che Osi ha colpito in questa stagione per lui straordinaria: il 23 ottobre, all'andata, con un tiro incrociato con precisione pazzesca dopo aver bruciato Smalling in velocità. Da quella sera, serata fondamentale in ottica scudetto, Victor non s'è mai più fermato: 10 gol in 9 partite; 11 in 10, contando anche la precedente con il Bologna. Media super, numeri da sballo, velocità massima. Almeno per ora.

Senza limiti

E allora, il centravanti volante. L'uomo scudetto. La freccia tricolore, si: in questa stagione Osimhen non conosce limiti e lo conferma ogni volta di più sotto ogni aspetto. Atletico e tecnico: con la Salernitana ha fatto 13 (gol) in campionato e 14 considerando anche la Champions, e poi ha migliorato il suo primato di velocità toccando i 35,5 km/h. Più o meno una settimana fa, tra l'altro, aveva detto di sentirsi in forma ma anche di poter crescere ancora: di questo passo potrebbe eguagliare il milanista Leão, capace di raggiungere i 36,5 km/h secondo speedsdb.com, ma tutto sommato il traguardo che più gli interessa è un altro. E si taglia di squadra, insieme con i compagni. La maratona è ancora lunga, questione di mesi e di un girone, e più che uno scatto bruciante bisogna viaggiare con regolarità: la chiave è semplice ma complessa, lo sa anche Osi, ed è per questo che domenica con la Roma non ha alcuna intenzione di interrompere il trend.

Senza rigori

La sua collezione di preziosi, esibiti in vetrina dal Napoli in cima alla classifica, è cominciata proprio a ridosso della partita d'andata: dal 16 ottobre con il Bologna e fino al derby di Salerno di sabato, Victor ha realizzato 11 reti in 10 partite giocate in 44 giorni effettivi di campionato (97 contando il periodo di sosta). Totale: 13 gol in 15 giornate (uno ogni 96 minuti), 14 se contiamo la Champions (uno ogni 102 minuti). Una sentenza: soltanto Haaland (25) e Kane (16) hanno segnato di più nell'Europa dei top. Ma sia chiaro: il norvegese e il collega inglese hanno usufruito rispettivamente di 4 e 2 rigori, mentre Victor non ne ha mai calciato uno.

L'idillio

Dettagli che contano,dettagli che raccontano quanto esponenziale sia la sua crescita e quanto cruciale per lui sia stato l'incontro con Spalletti. «Per me è un'importante fonte d'ispirazione, mi dà consigli in campo e fuori», il discorso di Victor. «E' il più forte nel suo ruolo, sono curioso di scoprire dove arriverà», le parole del signor Luciano. Un idillio. E poi una grande storia sulle orme di Cavani, Higuain e Mertens: la saga del 9 con la maglia azzurra continua. Nove come le partite giocate dall'Olimpico alla Roma: corsi e ricorsi. Magari, chissà. Osi nel frattempo corre, corre forte. E ha fretta di vincere.


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