Napoli si sveglia felice: la città sente profumo di trionfo

La bibita dedicata a Spalletti, l’invito a cena generale di De Laurentiis. De Giovanni: «Stritolata la Juve, non ci serviva la penalizzazione»
Napoli si sveglia felice: la città sente profumo di trionfo© LAPRESSE
Fabio Mandarini
7 min

NAPOLIÈ lunedì, il giorno dopo la vittoria con la Roma, e il profumo dello scudetto comincia a riempire le case dei napoletani proprio come quello del caffè appena fatto: una crema, uno spettacolo. La gente s'è svegliata felice esattamente come era andata a dormire: il sogno, la festa, la consapevolezza della forza. E anche una certa nonchalance chic, magari un po' nobiliare, che fa tanto Napoli antica: chi crede che siano già cominciati i caroselli e le sciarpate, tarantella e putipù, forse è ancorato a un romanzo popolare che dal calcio è uscito da un po'. Già: la gioia è innegabile, esattamente come spasmodica è l'attesa di un trionfo lontano ormai 33 anni, ma l'unico Pulcinella esibito dalla città che aspira al terzo titolo di campione d'Italia e lo sente ormai vicino, vicino come mai, è quello che Spalletti ha regalato a Mourinho per il suo sessantesimo compleanno. A proposito: in via Chiaia, una strada che pulsa sangue e genio partenopeo frequentata discretamente anche dal signor Luciano in occasione delle sue passeggiate in centro, l'acquafrescaio gli ha dedicato un succo: la Spremuta Spalletti. Un mix di agrumi e frutta che, come recita lo slogan scritto in rima con gessetto bianco su lavagna nera, vecchia scuola, dovrebbe produrre il seguente effetto: «Ad ogni sorso, lo scudetto che aspetti». E ad ogni morso? Ma sì, perché no: oggi, approfittando del giorno libero, il presidente De Laurentiis ha invitato a cena la squadra e gli staff. Tutti insieme a tavola, si va di brace: cottura lenta e carne al sangue azzurro. 

La storia

E allora, la perfezione dice 3: Napoli felice ma anche moderata; Napoli con gli occhi lucidi ma senza lacrime napoletane; Napoli che gode e si bea ma senza dirlo troppo in giro. A scrivere il manifesto letterario della missione-scudetto, perché al di là dei 13 punti di vantaggio sulla seconda (l'Inter) è pur sempre una marcia lunga e faticosa, è una penna d'oro della città. Maurizio De Giovanni, scrittore di bestseller tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo e catalano e tifoso appassionato come pochi: «Pulcinella non abita più qui, è vero. O meglio: esiste come statua regalabile, ma certamente non ci sono carovane di macchine che suonano il clacson per strada. C'è grande entusiasmo ma non euforia. È tutto molto misurato: abbiamo avuto molte delusioni in passato e manca un intero girone, ma siamo assolutamente consapevoli di come il Napoli abbia messo più di un mattone nella costruzione di un momento storico. Non ci nascondiamo dietro un dito».  

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Mix Spalletti

E ancora: «Molto interessante è l'ipotesi che l'andamento negativo delle altre sia il prodotto dei risultati del Napoli: una squadra che procede di questo passo complica la ricerca dell'entusiasmo giusto per inseguirla. Sono molto rammaricato per la penalizzazione della Juventus proprio nell'anno in cui l'abbiamo l'abbiamo stritolata sul campo, e fortuna che la partita sia stata vinta in quel modo prima della sanzione: in caso contrario si sarebbe parlato di effetto psicologico. Il Napoli sta dimostrando clamorosamente di essere più forte e l'uomo simbolo è Spalletti: sta proponendo un calcio spettacolare attraverso interpreti che fanno ciò che lui dice di fare. Finora, e sottolineo finora: tutto va come deve andare». Talmente bene che il signor Claudio Di Dato, uno degli ultimi alfieri dell'antico mestiere di acquafrescaio - un tempo venditore di acqua fresca e sulfurea e oggi di succhi, bevande e granite - ha dedicato all'allenatore una fantasia di frutta. La “Spremuta Spalletti”, come sopra: «È un mix di arancia, limone e melagrana - racconta - Il gusto dolce dell'arancia simboleggia il soave pensiero dello scudetto sul petto; il gusto forte del limone, invece, la grinta dei giocatori; il rosso della melagrana, infine, è la passione del popolo per la squadra». Poesia di strada.  

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Amore e Osi

Poetica è anche la piccola e comica lite tra fidanzati con vista sul Golfo. La giornata è più mite, il sole piuttosto caldo, e l'animo di Ilenia scalda quello di Francesco che legge assorto i quotidiani sportivi al tavolo di un bar del Lungomare, commentando ad alta voce il gol-capolavoro di Victor con la Roma in cerca di approvazione. E soddisfazione: «No, non mi piace Osimhen», dice lei a lui. «Ma come, non ti piace Osimhen? Ieri hai urlato come una matta!», dice lui a lei. Osi e t'amo

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L'orgoglio

Al Maradona, domenica, ha esultato e applaudito la vittoria anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Allo stadio ho visto una squadra spettacolare che sta raccogliendo i frutti dell'impegno di grandi professionisti in campo, tra giocatori e allenatore, e di una programmazione societaria pluriennale. L'intera città sta seguendo con entusiasmo. Il Napoli è sempre più la vetrina di una Napoli che cresce, premia il merito e guarda al futuro». Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, esprime fierezza: «Siamo meridionali e sapremo aspettare il momento giusto per poter festeggiare come si deve. Detto questo, proprio per essere realisti, i numeri e soprattutto la qualità del gioco, la grande continuità, l'entusiasmo e la solidità del gruppo dimostrano che il primato in classifica è strameritato. Ed è giusto ora crederci e seguire il Napoli con orgoglio ed entusiasmo, quello di un'intera città ma anche dell'intera regione. E, perché no, del Sud intero». 


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