La bellezza del “pasillo de honor”

Leggi il commento sull'attesa dell'abbraccio tra Napoli e tifosi
La bellezza del “pasillo de honor”© LAPRESSE
Alberto Polverosi
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Domani pomeriggio il Napoli riceverà al Maradona l’abbraccio della sua gente per la conquista del terzo scudetto. Stadio esaurito con un’ospite particolare, diciamo pure ricorrente, la Fiorentina. Il giorno in cui la squadra di Diego vinse il primo scudetto, il 10 maggio 1987, al San Paolo c’erano proprio i viola. Finì 1-1, segnò Carnevale, pareggiò Roberto Baggio, Fiorentina serenamente salva, Napoli in trionfo. Domani, alle 18, la storia si ripeterà, la differenza è che stavolta il Napoli è già campione e la Fiorentina è in piena corsa per l’ottavo posto che potrebbe diventare prezioso nel futuro prossimo.

La bellezza del "pasillo de honor"

E’ l’occasione giusta per far vedere come e quanto il calcio sia capace ancora oggi di mostrare il suo lato sportivo, un residuo di stile e di eleganza, e soprattutto per rendere onore alla squadra campione. Lo chiamano ‘Pasillo de honor’ (passerella d’onore), prima dell’inizio della gara gli avversari si dispongono in un corridoio ideale e in mezzo passano i vincitori raccogliendo gli applausi dei colleghi. E’ un ruolo che, se vuole, spetta alla Fiorentina. In Italia lo abbiamo visto l’8 maggio di due anni fa, prima di Inter-Sampdoria, i doriani aspettarono i nerazzurri campioni e li applaudirono. L’idea era stata di un grande allenatore internazionale, Claudio Ranieri, all’epoca tecnico della Samp. In Spagna e in Inghilterra, dove aveva allenato, è una bella usanza, da noi un po’ meno. Quando vinse la Premier entrando nella leggenda col Leicester furono i giocatori del Chelsea a rendere omaggio con tanta eleganza. Per la cronaca, Inter-Samp finì 5-1, questo per dire che il gesto non è fatto per intenerire nessuno...


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