Napoli, contro l'Inter la chiusura del cerchio

Leggi il commento sulla vittoria dei nuovi campioni d'Italia sui nerazzurri finalisti di Champions League
Napoli, contro l'Inter la chiusura del cerchio© Getty Images
Ettore Intorcia
3 min

Aspettando di decifrare il futuro e capire chi sarà a portare avanti il ciclo appena avviato da Spalletti, il Napoli chiude per ora un cerchio, quello che si era aperto a San Siro alla prima gara del 2023. E dunque anche l’Inter, prima squadra a fermare i futuri campioni d’Italia in campionato, deve alla fine inchinarsi alla banda di Luciano che completa così la sua esclusivissima collezione: ora può dire di averle battute proprio tutte almeno una volta in questo torneo. Compresa la finalista di Champions.

Un ultimo scalpo per il Napoli

Un ultimo scalpo, un ultimo sfizio da togliersi per riempire di significati una domenica da testa altrove. L’Inter, per esempio, l’aveva ad altre due partite, la finale di Coppa Italia di mercoledì con la Fiorentina e poi quella del 10 giugno a Istanbul contro il City fresco fresco di titolo. Pur avendo tra le mani il primo potenziale match ball per blindare aritmeticamente la qualificazione alla Champions - il verdetto sulla Juve, tuttavia, potrebbe pressoché certificarla questa sera - Inzaghi ha forzato il turnover soprattutto a centrocampo, dando una chance ad Asllani e a Gagliardini (che la combina grossa alla sua ultima, con molta probabilità, da titolare in nerazzurro prima di un addio senza rimpianti) ma consegnandosi alla qualità infinita del palleggio azzurro. Ma anche il Napoli ha i suoi pensieri in fondo a una settimana surreale che ha dialetticamente sancito l’addio di Spalletti a fine stagione, tra ali da non tarpare e stivali da infilare per andare a meditare in campagna, perché la scelta più plausibile è quella di regalarsi un altro anno sabbatico dopo il biennio 2019-2021.

Napoli, la rincorsa di Osimhen

Eccolo un altro cerchio che si chiude. L’ultima vittoria di prestigio del Napoli campione d’Italia arriva contro l’ultimo club ad aver esonerato Spalletti, nonostante avesse centrato l’obiettivo che gli era stato indicato: riportare l’Inter in Champions. Il biennio di Conte (finale di Europa League e scudetto) e quello di Inzaghi (due Supercoppe, una Coppa Italia e un’altra da provare a conquistare, il biglietto per Istanbul) trovano premesse indispensabili in quei risultati e in quei ricavi extra garantiti ai nerazzurri. Assolutamente sconnessa dal senso di questo campionato, se non per la faccenda della qualificazione Champions dei nerazzurri, Napoli-Inter andava riempita di significati collettivi (detto, fatto) e individuali, come la rincorsa di Osimhen al titolo di capocannoniere da campione d’Italia, impresa che non riesce dai tempi dell’Ibra vestito di nero e azzurro, stagione 2008-09. La furia con cui (non) ha accettato il cambio, fiutando chance di salire almeno a 24 reti allontanando ancora di più Lautaro, dimostra che Victor non è ancora sazio del tutto. In questa struggente atmosfera da azzurra nostalgia, s’insinua un sospetto: le sfide più belle tra Napoli e Inter sono quelle che ci siamo persi in semifinale di Champions? Crediamo di sì.


© RIPRODUZIONE RISERVATA