Martedì sera, a San Siro, Giacomo Raspadori è uscito dal terreno di gioco salutato dall'ovazione del pubblico che ha voluto premiare la splendida prestazione del campione d'Italia in maglia azzurra. Schierato da Spalletti nel ruolo di falso centravanti, Raspadori ha giocato benissimo e poco importa se la sua prova non sia stata premiata dal gol: ci ha pensato Frattesi a segnare la doppietta che ha rilanciato l'Italia nella corsa a Euro 2024. Raspadori avrà tempo e modo di rifarsi. Ciò che conta è la conferma del valore assoluto del partenopeo anche in maglia azzurra dove, a 23 anni, conta già 20 presenze, 5 gol e il titolo di Campione d'Europa.
Raspadori, un giocatore completo
Tempo fa, dissertando con De Zerbi sulle qualità del giocatore che l'attuale tecnico del Brighton ebbe il merito di lanciare in orbita nel Sassuolo, mi colpì la sua convinzione: "Giacomo è un attaccante completo e moderno. Può fare il centravanti o la seconda punta o l'ala, grazie alla sua duttilità e alla visione di gioco che gli consentono di mettersi sempre al servizio della squadra". È così. Nel Napoli, ovviamente, il ruolo di punta centrale è appannaggio di Osimhen, capocannoniere dell'ultimo campionato (26 gol in 32 partite; coppe comprese, ha inanellato 39 presenze e 31 reti; , dopo tre giornate del nuovo campionato il nigeriano è già a quota 3 nella classifica marcatori). Tuttavia, Raspadori è la carta in più che Garcia può giocare in attacco per valorizzare al massimo un altro grande giocatore a sua disposizione, patrimonio dei Campioni d'Italia e della Nazionale. Spalletti l'ha confermato.