Napoli-Conte, cosa manca per l'accordo
Conte e il ds Manna, il grande anfitrione di questa storia, il mediatore che sta provando a costruire un ponte solido tra l'allenatore e il Napoli, stanno affrontando ogni aspetto passo dopo passo, soffermandosi particolarmente sulla durata e le modalità. Nell'ordine: il tecnico non ragiona sul breve e rifiuta l'improvvisazione, crede nel lavoro a lunga scadenza e vuole dunque tre anni di contratto (magari due più opzione sul terzo, ma comunque la base è quella). E ancora: niente clausole a favore del club, niente Pec di conferma o disdetta. E per finire: i diritti d'immagine, un must della contrattualistica di De Laurentiis. Come sanno anche i bambini e i marziani, il presidente avoca a sé la gestione del pacchetto-immagine dei suoi tesserati fino allo spazio e alla Luna. E non è una battuta: lo ha raccontato nel dettaglio lui stesso. I contratti, tra l'altro, sono lunghissimi, pagine e pagine da leggere e decifrare: gli avvocati sono al lavoro, ma ci vuole il tempo che ci vuole. E non è proprio un clic.
Napoli, le altre idee
A proposito, ovviamente s'è già parlato anche di staff. I membri storici sono il vice Christian Stellini; Gianluca Conte, suo fratello e match analyst; i preparatori atletici Costantino Coratti e Stefano Bruno. Conte vorrebbe tutti con sé e anche Lele Oriali, dopo le esperienze fianco a fianco all'Inter e in Nazionale. Si vedrà. C'è ancora da lavorare, con cautela ma anche fiducia. E sullo sfondo resistono ancora gli altri piani tecnici: Stefano Pioli e Vincenzo Italiano. Sempre loro.