Antonio Conte voleva godersela, nel senso che avrebbe voluto gustarla su un bel divano sistemato in cima alla classifica da appassionato di calcio, ex allenatore di entrambe e soprattutto tecnico della capolista già scesa in campo e ancora vincente, e poi è finita che se l’è goduta sul serio. Il vero vincitore della sfida di San Siro tra Simone Inzaghi e Thiago Motta è lui: il signor Antonio. Sabato il Napoli è andato a dormire con un vantaggio di 5 punti sull’Inter e di 6 sulla Juve, però con una partita in più e con tutti i possibili dubbi di sorta legati al risultato finale. Certo era sicuro che avrebbe guadagnato qualcosa su qualcuno, ma alla fine ha preso vantaggio su tutti: 2 punti. E così, a parità di giornate, ieri sera gli azzurri si sono ritrovati a +4 sull’Inter e +5 sulla Juve.
Napoli, tentativo di fuga
Di certo la soluzione migliore e le migliori prospettive, considerando che il pareggio consente di provare la fuga - magari mini ma comunque una fuga -, nonché di ritrovarsi con la miglior difesa del campionato: 5 gol subiti esattamente come la Juve, però forti della certezza che dalla prima giornata a Verona alla nona contro il Lecce, la crescita di equilibrio e solidità è stata costante, senza pause o crolli improvvisi. A parte quello con l’Hellas del 18 agosto, la difesa o per meglio dire la fase difensiva è diventata il vero punto forte o anche fortissimo. La chiave di un primato che resiste da quattro giornate, di pari passo con i dati registrati: una sola rete subita con il Como, da fuori area; poi, illesi e precisi con il Monza e soprattutto con l’Empoli e il Lecce, in due partite risolte con fatica, pazienza certosina e con un gol su palle inattive. Due 1-0 portati a casa con un rigore al Castellani e una rete da azione d’angolo come fanno le grandi: insistendo e attaccando senza perdere la testa e assicurando la porta come il caveau di una banca.
Napoli, il calendario delle prossime partite
Il bello, però, deve ancora venire. Il bello di grandi sfide e grandi esami che sveleranno con attendibilità e pochi margini di errori quali e quante ambizioni potrà nutrire il Napoli di Conte. Scudetto o Champions: in dodici giorni, fino alla sosta, gli azzurri affronteranno in serie il Milan a San Siro, domani alle 20.45; l’Atalanta al Maradona, domenica alle 12.30; e per finire l’Inter, ancora a San Siro, domenica 10 novembre alle 20.45. La squadra non respira l’aria di uno scontro diretto dal 21 settembre, più d’un mese: Juve-Napoli allo Stadium e nulla più. Il calendario è stato piuttosto in discesa, mai agevole però non proibitivo, ma ora la strada si metterà in salita: le tre lombarde per cominciare e poi, dopo la sosta, la Roma al Maradona, il Torino in trasferta e la Lazio due volte in pochi giorni tra gli ottavi di Coppa Italia all’Olimpico e il bis in campionato in casa. Calma, a suo tempo. Domani c’è il Milan a San Siro: e questa volta il Napoli sarà in campo.