Il Napoli ha vinto una partita importante, mica uno scudetto, ma l’atmosfera all’aeroporto di Capodichino è simile a quella di fine aprile 2023, dopo la vittoria con la Juventus che consegnò virtualmente lo scudetto alla squadra di Spalletti. Quelle scene sono finite in un film, ma quelle che stanotte hanno accompagnato il successo di Bergamo con l’Atalanta non sono da meno. Hanno un significato forse più forte. È metà stagione, è gennaio, il Napoli è a +7 sull’Atalanta e l’Inter potenzialmente è ancora al passo. Eppure, la città è esplosa: cinquemila, forse seimila persone, magari di più hanno accolto il Napoli al rientro da Bergamo. Trasferta vietata, la voglia di condividere una vittoria fondamentale, la gioia che esplode nonostante l’addio di Kvara. Nessuno ha voglia di piangere o recriminare, soltanto di cantare. «Forza ragazzi noi ci crediamo». Bandiere, cori, fumogeni. Delirio. Il bus della squadra imbocca l’uscita dell’aeroporto e un fiume umano lo fa ondeggiare e galleggiare. Sono le 2, o giù di lì, serve un’ora per raggiungere la tangenziale. Simeone riprende tutto. Conte inforca un megafono e parla con la gente: il generale e i suoi uomini. Napoli sogna il quarto scudetto.