
NAPOLI - Alessandro Buongiorno, il primo grande assente degli ultimi due mesi di Napoli, tornerà titolare sabato all’Olimpico contro la Lazio. Di nuovo dal primo minuto dopo l’infortunio alla schiena - la frattura ai processi trasversi di due vertebre lombari - rimediato in allenamento il 16 dicembre: dal quel momento, il nulla. La trasferta a Udine e poi otto partite a guardare: sei a casa, le ultime due con la Roma e l’Udinese in panchina. Niente aria tesa di calcio vero e soltanto lavoro e allenamenti mirati a recuperare la condizione atletica migliore. Il tono e la massa muscolare perduti nel corso di un periodo di riposo forzato, addirittura assoluto per una ventina di giorni o giù di lì, nel corso del quale la squadra non ha mai perso e anzi ha recuperato il primo posto. Sette vittorie e due pareggi messi in fila: c’è del buono davvero, in questo gruppo. E ottimo è stato il trend del suo sostituto al centro della difesa, in coppia con il gemello Rrahmani: Juan Jesus. Bene. Benissimo. Ma ora che il gioco s’è fatto molto duro, Buongiorno si rimetterà a giocare. E tornerà al centro del Napoli. In tutti i sensi, verrebbe da dire: alla luce delle prove di 3-5-2 venute fuori quasi come una sorta di necessità, dopo l’epidemia della fascia sinistra che a colpi di jella ha messo fuori causa anche Neres, sarà Buongiorno a fare il perno della difesa a tre. Con Rrahmani alla sua destra e Juan Jesus a sinistra.
Il capitano
Una conferma guadagnata sul campo, quella di JJ, che consente a Conte di non alterare ulteriormente un sistema già ritoccato per le contingenze: Di Lorenzo non si abbasserà a fare il terzo e anzi reciterà a tutta fascia dal suo lato, nel suo habitat. Dove da quando è arrivato al Napoli, nella stagione 2019-2020, ha collezionato la bellezza di 199 partite a ritmi forsennati. Sabato all’Olimpico festeggerà la giornata azzurra numero 200 in campionato: dal suo esordio con Ancelotti, il 24 agosto 2019 al Franchi contro la Fiorentina, ha viaggiato a ritmi altissimi, collezionando presenze in serie e soprattutto garantendo un rendimento super. Passando attraverso la conquista di una Coppa Italia (2020) e dello scudetto nel 2023 con la fascia al braccio sinistro. Un professionista esemplare, un calciatore splendido, un esempio. Per la cronaca, solo Lautaro Martinez ha giocato di più in Serie A da quando Di Lorenzo ha iniziato la maratona con il Napoli: 201 volte con l’Inter.
Clean sheet
La difesa, dicevamo. Il ritorno di Buongiorno dal primo minuto coinciderà con la rincorsa al clean sheet smarrito, al netto della pura difficoltà di affrontare un avversario decisamente pericoloso in attacco: l’ultimo risale al 12 gennaio al Maradona in occasione della vittoria per 2-0 con il Verona. Poi, da quel giorno, sono stati 5 i gol incassati e distribuiti nelle quattro partite successive. Per la cronaca: il Napoli ha già chiuso per dodici volte con la porta blindata in campionato.