Dubbi su dubbi. Che si mischiano alle sensazioni e poi alla resistenza. Il Napoli ha dimostrato di averne scorte infinite da gennaio in poi, ma ora che mancano cinque giornate alla fine di un campionato punto a punto e testa a testa con l’Inter, ogni benedetta domenica Conte non dovrà disegnare soltanto la formazione per vincere la partita, ma per vincere lo scudetto. Un passo alla volta, comunque. E via a valutare le soluzioni più giuste e funzionali per battere il Toro, centrando così la vittoria numero ventidue della stagione: aggiungere altri tre punti alla collezione potrebbe consentire di archiviare la qualificazione alla prossima Champions con un po’ di anticipo - magari anche lunedì, Lazio e Bologna permettendo -, sia di continuare a viaggiare in testa alla classifica indipendentemente dal risultato dell’Inter.
Conte e Vanoli
L’allenamento andato in scena ieri al centro sportivo di Castel Volturno ha confermato ancora una volta l’incertezza più totale in merito alla formazione che domani scenderà in campo al Maradona dal primo minuto. I punti fermi esistono, per carità, ma c’è una anche una serie di storie tutte da scrivere: dalla formula tattica ai contorni delle linee. Cioè le facce, gli uomini, i giocatori che Conte lancerà dall’inizio contro il Torino del suo ex collaboratore tecnico, Paolo Vanoli, al suo fianco in Nazionale, al secondo anno di Londra con il Chelsea e nel biennio all’Inter concluso con la conquista dello scudetto. Si conoscono bene, anzi benissimo, e ognuno starà studiando le mosse per provare a complicare la vita dell’altro oltre ogni ragionevole previsione.
Conte, il dubbio in difesa
Il primo vero, grande punto interrogativo di Conte riguarda la difesa: la composizione della linea a quattro non è ancora chiara. Per niente. In settimana è venuta fuori la candidatura di Rafa Marin, titolare per la prima volta in campionato una settimana fa a Monza, dopo aver collezionato 23 minuti appena in otto mesi, ma ieri è sbucata anche un’altra ipotesi: Olivera centrale al fianco di Rrahmani, con Spinazzola a sinistra. Poi c’è la questione Buongiorno, il grande ex di giornata, il ragazzino granata nato a Torino che prima di partire per Napoli ha vissuto l’onore della lettura degli immortali di Superga con la fascia di capitano del Toro al braccio sinistro: sta facendo di tutto per non mancare, dopo aver saltato per una tendinopatia all’adduttore lungo della gamba destra le ultime tre con Bologna, Empoli e Monza.