
«L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori» potrebbe essere una di quelle frasi motivazionali che si leggono sui muri dei centri sportivi delle squadre di Serie A. Se così fosse, s’intonerebbe bene sulle pareti di Castel Volturno ma anche della Pinetina, dove l’esperienza non è una frase fatta ma rappresenta la vera ossatura su cui sono state costruite le squadre che si stanno contendendo lo scudetto 2024-25 all’ultimo punto. Considerando solo il cammino in Serie A, il Napoli è primo nei top 5 campionati europei per minuti giocati da calciatori over 30. Gli azzurri hanno affidato 16.122’ di campo ai veterani e si sono messi alle spalle tutti, compresi Osasuna e Rayo Vallecano che li tallonano in classifica con 16.107’ e 15.784’. Le spagnole, al momento rispettivamente nona e ottava forza in Liga, animate da sogni europei ma mai di scudetto, vantano però un maggior numero di giocatori schierati: undici e quattordici. Sette quelli che ha potuto utilizzare Antonio Conte in stagione: dal capitano Di Lorenzo (31 anni e 3.150’ spalmati su 35 partite) al totem Lukaku (32 anni da poco compiuti e 2.714’ in 34 gare) senza dimenticare il 31enne Rrahmani, che con 3.227’ in 36 match è il giocatore più impiegato. E poi ancora, Spinazzola (1.348’), Juan Jesus (1.074’), Lobotka (2.649’) e Politano (2.691’). Nemmeno l’Inter, con la rosa più vecchia d’Italia con un’età media di oltre 29 anni, ha fatto ricorso così tanto ai suoi veterani.
Sfida generazionale
La presenza di giocatori esperti in campo non è solo una questione di leadership, ma anche di affidabilità tattica, lettura del gioco e stabilità nei momenti chiave. Ben dieci quelli schierati da Inzaghi nel corso della stagione, a partire dai 36enni Sommer, Mkhitaryan e Arnautovic: 5.636 minuti in tre. Le due pretendenti allo scudetto sono una delle facce della medaglia, insieme ad Atalanta (11.688’ per 9 giocatori), Lazio (10.820’ con 9) e Monza (10.541’ con 11). All’estremo opposto troviamo la linea verde della Juventus: complici anche la cessione di Danilo a gennaio (ma nelle dodici partite giocate, il brasiliano classe 1991 era arrivato già a collezionare 578’) e l’infortunio di Milik, che in questa stagione non ha mai messo piede in campo, sono tutti under 30 i giocatori impiegati per oltre mille minuti, con il 20enne Yildiz schierato per ben 2.229’. Segue a ruota proprio quel Parma che il Napoli troverà domani sul suo cammino verso lo scudetto. Tolto Valeri, 25 anni e 2.749’ in campionato, tutti i fedelissimi di Pecchia prima e Chivu poi sono nati dopo il 2000: dal portiere Suzuki, 22 anni e 3.135’, fino al talentino Bonny, 2.372’ per 21 anni d’età. Quasi una sfida generazionale, quella che andrà in scena domani al Tardini.