Napoli, Hojlund settebello: gol a raffica, non è mai partito così bene in carriera

Sette centri in 9 partite tra Danimarca, Serie A e Champions per l'ex United. Merito suo e di Conte che l’ha difeso, corretto e spronato
Davide Palliggiano

NAPOLI - Sette gol in nove gare. Rasmus Hojlund non era mai partito così bene: non l'ha fatto al suo esordio tra i pro al Copenaghen, né allo Sturm Graz, all'Atalanta o, soprattutto, al Manchester United. L'attaccante danese ha cambiato passo, e non solo nel modo di attaccare la profondità. Ha cominciato la stagione con una continuità che lo proietta già tra i migliori centravanti d'Europa: merito suo, ma anche della società che l’ha pescato e di Conte che gli sta dando fiducia sin dal primo giorno a Castel Volturno. Due reti in campionato in quattro presenze (all'esordio contro la Fiorentina, nell'ultima al Genoa). In mezzo, una doppietta in Champions contro lo Sporting Lisbona e tre gol in tre gare con la Danimarca, considerando che nella prima contro la Scozia era entrato a un quarto d’ora dalla fine. La seconda doppietta stagionale, Rasmus l'ha segnata giovedì alla Bielorussia, una prestazione condita pure da un assist: una serata che ha certificato la crescita di un giocatore finalmente sereno, consapevole e maturo, nonostante i soli 22 anni.

Hojlund, essere un crack

Non è più soltanto una promessa, ma un attaccante che produce. Si muove meglio, gioca più “da 9”, e sembra aver trovato in Conte l'allenatore perfetto per incanalare la sua energia. «Hojlund deve lavorare per diventare un crack ed è sulla strada giusta», ha ripetuto il tecnico in un paio d'occasioni e il danese sta rispondendo sul campo. Continua a correre come pochi, ma adesso lo fa con un senso tattico preciso: non più scatti a vuoto, ma movimenti coordinati con i tempi di De Bruyne e di McTominay. Due compagni con cui ha stretto un'intesa particolare.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Napoli

Hojlund, filtro Napoli

E a proposito di loro, c'è un dettaglio che sta facendo sorridere i social. Su TikTok e YouTube circolano da giorni video ironici che mettono a confronto le foto di quando McTominay, De Bruyne e Hojlund giocavano a Manchester, con quelle di oggi. Nei commenti, migliaia di utenti scherzano su come i tre, da quando sono andati via, sembrino persino ringiovaniti: pelle più distesa, capelli folti e lucenti, sguardo più rilassato. «Napoli li fa belli», scrive dall'Inghilterra. «Questi sono gli effetti del vivere in Italia». Un modo divertente per dire che, forse, anche il contesto e il clima influiscono. E in effetti, la versione attuale del danese è quella di un giocatore più libero mentalmente. Ha ritrovato il sorriso, e lo si vede anche nei dettagli: esultanze spontanee, meno tensione, più gusto nel giocare dopo il periodo difficile allo United. Si muove tanto, ma non spreca; lotta, ma non si incaponisce.

Certezza De Bruyne

De Bruyne l'ha preso sotto la sua ala, Conte l'ha difeso, corretto, spronato. «Deve imparare a essere cattivo sotto porta», aveva detto a inizio stagione. Oggi il danese lo è diventato. Non per atteggiamento, ma per efficacia: ogni tiro ha un peso, ogni movimento una logica e le sette bellezze ne sono una prova. Il suo nome non viene più associato alla parola “prospetto”: Rasmus è già una certezza, nell’attesa che torni Lukaku e che Conte si trovi a gestire uno di quei “problemi” che tutti gli allenatori vorrebbero avere: l'abbondanza.


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NAPOLI - Sette gol in nove gare. Rasmus Hojlund non era mai partito così bene: non l'ha fatto al suo esordio tra i pro al Copenaghen, né allo Sturm Graz, all'Atalanta o, soprattutto, al Manchester United. L'attaccante danese ha cambiato passo, e non solo nel modo di attaccare la profondità. Ha cominciato la stagione con una continuità che lo proietta già tra i migliori centravanti d'Europa: merito suo, ma anche della società che l’ha pescato e di Conte che gli sta dando fiducia sin dal primo giorno a Castel Volturno. Due reti in campionato in quattro presenze (all'esordio contro la Fiorentina, nell'ultima al Genoa). In mezzo, una doppietta in Champions contro lo Sporting Lisbona e tre gol in tre gare con la Danimarca, considerando che nella prima contro la Scozia era entrato a un quarto d’ora dalla fine. La seconda doppietta stagionale, Rasmus l'ha segnata giovedì alla Bielorussia, una prestazione condita pure da un assist: una serata che ha certificato la crescita di un giocatore finalmente sereno, consapevole e maturo, nonostante i soli 22 anni.

Hojlund, essere un crack

Non è più soltanto una promessa, ma un attaccante che produce. Si muove meglio, gioca più “da 9”, e sembra aver trovato in Conte l'allenatore perfetto per incanalare la sua energia. «Hojlund deve lavorare per diventare un crack ed è sulla strada giusta», ha ripetuto il tecnico in un paio d'occasioni e il danese sta rispondendo sul campo. Continua a correre come pochi, ma adesso lo fa con un senso tattico preciso: non più scatti a vuoto, ma movimenti coordinati con i tempi di De Bruyne e di McTominay. Due compagni con cui ha stretto un'intesa particolare.


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