Napoli, il gol sparito: Hojlund soffre e l’attacco è in difficoltà
Tre partite senza gol e una condizione ancora da ritrovare. Rasmus Hojlund è rimasto intrappolato tra i centrali dell’Eintracht, in una partita in cui la squadra di Toppmöller - come aveva previsto l’ex Bologna Theate alla vigilia - ha scelto di difendersi “all’italiana”. All’italiana sì, ma nella versione più rigida e scolastica: linee compatte, pochi rischi, tanta densità. Insomma, il vecchio e caro catenaccio che dalla Germania ci hanno spesso rimproverato. Una strategia che tutto sommato ha funzionato. Il Napoli ha tirato poche volte in porta, l’Eintracht pure. E soprattutto ha reso inoffensivo l’attacco azzurro: 18 tentativi totali, ma solo due nello specchio della porta. È la seconda gara consecutiva senza segnare, il terzo clean sheet consecutivo per Milinkovic-Savic, segni di solidità ma anche di difficoltà là davanti. Il problema è tornato a galla proprio nel momento in cui il Napoli avrebbe potuto dare una spallata al suo percorso europeo.
Hojlund, ora manca il gol
Hojlund, inevitabilmente, finisce al centro del dibattito: il danese che aveva incantato al ritorno in Italia, che aveva bussato con forza alle porte d’Europa con la doppietta allo Sporting Lisbona, oggi fatica a incidere. Dopo l’infortunio muscolare che gli ha fatto saltare la trasferta di Torino, la sfida interna con l’Inter e in mezzo la disfatta di Eindhoven, il suo rendimento si è inceppato. Era rientrato a Lecce per poco più di mezz’ora, ma ora sono 209 minuti consecutivi senza reti per il centravanti. A ingabbiarlo è stato Koch, capitano e guida difensiva dell’Eintracht, protagonista di una partita praticamente perfetta. Puntuale nelle letture, aggressivo nei duelli, sempre lucido: non a caso alla fine è stato premiato come migliore in campo. Una sfida personale vinta nettamente, quella del difensore tedesco, che ha spento Hojlund e neutralizzato la principale fonte offensiva del Napoli.
Napoli, il gol è sparito
Da lui ci si aspettano i gol, soprattutto in serate come quelle di Champions, ma l’intero reparto offensivo vive un momento di appannamento. Gli esterni, che Conte non considera propriamente attaccanti, corrono, si sacrificano, ma incidono poco negli ultimi metri. E il dato è impietoso: 4 reti da Anguissa, altrettante da De Bruyne e McTominay, ma pochissimo dagli uomini di fascia. Neres e Politano in primis. Il brasiliano non segna addirittura dal 4 gennaio 2025, in Fiorentina-Napoli 0-3 dello scorso campionato: 305 giorni di astinenza, intervallati da infortuni e spezzoni di partita. Politano, invece, è fermo al 30 marzo 2025, gol al Maradona contro il Milan: 220 giorni senza esultare. Un’eternità per giocatori da cui non ci si aspetta la doppia cifra, ma un contributo maggiore al bottino dei gol. Lo stesso Lang non ha ancora trovato la via della rete da quando è arrivato a Napoli: ieri s’è mosso bene, ma tanto distante dalla porta. Il gol, insomma, sta diventando un’urgenza: non tanto in campionato, dove il Napoli è comunque primo, ma in Champions, dove la rincorsa deve ancora partire.
