Pagina 5 | Il Napoli dei tifosi: tutti ai piedi di Diego

NAPOLI - Ok, lo sappiamo: il risultato è scontato. Diego Armando Maradona non può essere messo a confronto con nessuno nella storia del Napoli e anche nella storia del calcio: un campione che i tifosi azzurri hanno avuto l’onore di ammirare in campo, che ha vinto come nessun altro nella vita di questo club. Ciò detto, il Napoli ha potuto contare su altri fantasisti o trequartisti dai piedi buoni: suggeritori per le punte o finalizzatori che per lungo tempo o per brevi parentesi hanno entusiasmato i tifosi. Accanto a Re Diego, ecco altri nomi rimasti nella memoria: potete esprimere un vostro ricordo particolare legato a Maradona o le vostre opinioni sui suoi predecessori e successori nei commenti di questa news e sul post che troverete sul profilo Facebook del Corriere dello Sport.

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Centoottantotto presenze in A e 81 reti, 45 in Coppa Italia con 29 gol segnati, 25 gettoni in Europa e cinque centri. Due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana con la maglia del Napoli. Centoquindici reti segnate in 259 presenze. Ma per descrivere una storia d’amore non bastano i numeri: Napoli dirà per sempre grazie a Diego Armando Maradona.


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Bruno Pesaola, amato in campo e in panchina: uno dei simboli del Napoli della metà del secolo scorso, un talento dal tocco raffinato e dalla grande intelligenza tattica. Impossibile non ricordare poi Gianfranco Zola, che fu “investito” proprio da Maradona della maglia numero 10: 36 reti in azzurro per Magic Box. Quindi Ciro Muro, napoletano purosangue, riserva proprio del Pibe de Oro: grande classe ma, purtroppo, poche presenze in azzurro.


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Anche Ezequiel Lavezzi ha infiammato il San Paolo: è stato, insieme ad Hamsik e Cavani, uno dei protagonisti del grande ritorno vincente del Napoli. Guardando al passato, è bene ricordare l’estro di Marcello Mihalich, uno dei pionieri azzurri più stimati, che militò nel Napoli tra il 1929 e il 1932. E, ancora, Juan Carlos Tacchi uno dei protagonisti della Coppa Italia vinta dal Napoli nel 1962. Grande talento ma carattere ingestibile, infine, per il brasiliano Edmundo: una sola stagione al Napoli, sfortunata per lui e per il club.


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Meritava forse miglior sorte in azzurro Claudio Bellucci, piedi buoni ma poca continuità, a Napoli dal 1997 al 2001 con oltre cento presenze. Stesso copione per Benito Carbone, un solo anno al San Paolo, nel quale ha comunque dispensato giocate sopraffine ed è rimasto nelle simpatie dei tifosi. Infine il macedone Goran Pandev, attaccante duttile che a Napoli si ricorda soprattutto per le due Coppe Italia vinte: è uno specialista, visto che in carriera ne ha messe in bacheca cinque.


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Meritava forse miglior sorte in azzurro Claudio Bellucci, piedi buoni ma poca continuità, a Napoli dal 1997 al 2001 con oltre cento presenze. Stesso copione per Benito Carbone, un solo anno al San Paolo, nel quale ha comunque dispensato giocate sopraffine ed è rimasto nelle simpatie dei tifosi. Infine il macedone Goran Pandev, attaccante duttile che a Napoli si ricorda soprattutto per le due Coppe Italia vinte: è uno specialista, visto che in carriera ne ha messe in bacheca cinque.


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