Roma-Salah, ultimi brividi, ma l’accordo è fatto

Chelsea e viola trattano, i giallorossi aspettano
Fiorentina: Salah convocato, ma lui non c'è
Marco Evangelisti
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ROMA - Talvolta per stare tranquilli non basta neppure che le parti in causa entrino in una stanza con la penna in mano e un contratto sul tavolo. Talvolta non basta neppure che la firma sia stata già scritta. Ne capitano tante al mondo e gli avvocati ci sono apposta. Per capire come vanno le cose tra Mohamed Salah e la Roma bisogna tenere presente questa banale regoletta di vita. Non si sta mai tranquilli, anche se in questo caso ci sarebbero tutte le premesse per starci. Semplicità. La Roma non ha firmato niente, Salah neppure e il Chelsea nemmeno. Semplicemente perché non possono. Fosse per loro, si sarebbero già salutati da tempo, la Roma e il Chelsea persino stufi di sentirsi, Salah e la Roma per darsi il benvenuto reciproco. La Roma intende dare al Chelsea 21 milioni più 2 di bonus, a Salah va benissimo prendere dai giallorossi 3,5 milioni all’anno per quattro stagioni con dentro i premi che, salvo disgrazie inenarrabili, si riescono sempre a ottenere. Non possono firmare, però.

 Di recente la Fifa ha introdotto una diavoleria che si chiama Transfer Matching System, Tms per chi lo apprezza e per i detrattori. Si tratta di un meccanismo con base su Internet che nella maggior parte dei casi rende molto più semplice e veloce dei vecchi fax la definizione dei trasferimenti. In questo caso invece è un eccellente sistema per rallentarlo, il trasferimento. E’ la Fiorentina ad avere il Tms dalla parte del manico, nel senso che dev’essere la squadra che ha gestito in prestito Salah nell’ultima parte della scorsa stagione a cliccare sul comando esegui. Finché i viola non lo fanno, il giocatore non torna a essere nella disponibilità del Chelsea e di conseguenza non va neppure alla Roma. La Fiorentina non ce l’ha con i giallorossi, per tre buoni motivi: la Roma si è mossa con educata delicatezza e nei tempi corretti per avvicinare Salah; i rapporti tra i due club sono in generale molto buoni e a Firenze hanno ancora tutte le intenzioni di trattare Mattia Destro non appena - questione di giorni - avranno mandato Mario Gomez al Besiktas; Roma e Fiorentina hanno gestito con rispetto biunivoco la vicenda di Adem Ljajic e quando la Roma venderà il cartellino del serbo verserà ai viola una percentuale.
 Di conseguenza la Roma non è nemica di nessuno in questa vicenda, ma certamente è parte interessata. Non potrebbe intervenire neppure se la controversia non si sbloccasse e si dovesse dirimerla davanti alla competente commissione della Fifa. Che di solito se la sbriga abbastanza rapidamente, ma sempre un paio di settimane se ne andrebbero in contenziosi legali.

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