De Rossi: Luis Enrique? A Roma poco sponsorizzato»

Il centrocampista: «Contro il Barça il punto non è fermare Messi, Iniesta o Neymar: dobbiamo essere compatti e aiutarci in campo»
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ROMA - Daniele De Rossi ha le idee chiare: il risultato contro il Barcellona non influirà sul campionato. «L'anno scorso con il Bayern è stata una partita particolare, particolare da ripetere - dice il centrocampista della Roma in conferenza stampa - I valori sono simili tra Bayern e Barcellona. Ci giochiamo una parte della qualificazione, non possiamo pensare che quello che facciamo domani influirà sul campionato. Sono due cose separate, lo sono state anche l'anno scorso anche se un po' ci ha colpito».

MESSI E GLI ALTRI - «Il Barcellona è una squadra particolare perché è la più forte di tutte come gioco e ha anche il giocatore migliore, Messi. Il discorso non è fermare Messi, Neymar o Iniesta: dobbiamo fare una prestazione collettiva, dobbiamo aiutarci in campo. Messi quasi sempre un giocatore lo salta e quindi ci sarà bisogno di compattezza di squadra e aiuto tra noi domani»

LUIS ENRIQUE E LA ROMA - «Si è dimesso lui, non si possono dare colpe a società ed ambiente. Fu una stagione particolare. È stato poco sponsorizzato qui a Roma, anche da voi media. Per fortuna ha dimostrato altrove che non è un pazzo. Sono felice per lui e a parte domani tifo sempre per lui»

FUTURO DA DIFENSORE? - «L'accostamento tra me, Gerrard e Lampard lo fece Lippi. Mascherano? Ha fatto un percorso che potrebbe appartenermi in futuro: grazie alla sua grinta e capacità tecnica fa bene anche il difensore. Sarebbe bello ripercorrere quel percorso. Questo però è un discorso tattico e di necessità, perciò quello che sa il mister è che io sono a disposizione. Quando riesco a farlo bene come contro la Juve sono il più contento di tutti».

LA PROTESTA DELLA SUD CONTRO LE BARRIERE - «Sto cercando di documentarmi bene prima di esprimere la mia opinione. Sicuramente non devo fare nessun appello ai tifosi perché la protesta è civile e quindi rispettabile. Ovviamente siamo contenti se abbiamo i tifosi con noi, ma abbiamo vinto contro la Juve anche se non stavano tifando». 

L'ESPULSIONE CON L'ITALIA - «Ho letto statistiche interessanti sui miei cartellini. Le statistiche parlano. Il giorno dopo che vieni espulso in quel modo però non puoi pretendere che ti dicano bravo. Il fastidio te lo tieni e cerchi di non farlo più. Certe volte mi si annebbia la vista, però tante partite le finisco senza essere espulso. Non voglio una medaglia per questo però... Rientro nella media. Comunque non me la posso prendere con nessuno». 

 


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