Da Maradona a Beckham: quei gol da lontanissimo

Florenzi è stato solo l'ultimo: ecco tutti i colpi geniali in ordine di tempo
Da Maradona a Beckham: quei gol da lontanissimo
Alberto Ghiacci
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ROMA - A volte succede, soprattutto nel calcio moderno. Perché il portiere, chiamato sempre più a giocare con i piedi e a partecipare all’azione, avanza fino al limite dell’area e anche oltre. Tanto il pallone è laggiù, che potrà mai accadere? Che Florenzi - ultimo in ordine di tempo di un elenco che comprende fior di campioni - alzi lo sguardo e decida di provarci. Come Maradona, che il colpo lo provava a prescindere e spesso gli riusciva. Poco più di trent’anni fa, il 20 ottobre 1985, Diego cominciò ad abituare l’Italia calcistica alle meraviglie che vennero di lì alle stagioni napoletane: palla ricevuta poco oltre la metà campo, sguardo per un attimo alla porta un po’ sguarnita, e sinistro lunghissimo e geniale che termina la propria corsa all’incrocio della porta del Verona, difesa da Giuliani che finisce a terra impigliato nella rete.

TANTI ... MONELLI - Quel Napoli l’anno successivo vinse lo scudetto, nel campionato in cui a Firenze il Maradona lo fece Monelli. Proprio davanti al Pibe de Oro l’attaccante viola alzò la traiettoria su Garella, portiere che amava uscire ben oltre le zone di allerta: da prima del centrocampo prese la mira giusta e il pallone finì in rete piano piano. Erano i primi colpi del genere. Quelli che hano anticipato i fenomeni dei nostri tempi. Beckham, per esempio. Aveva appena 21 lo Spice Boy quando con lo United fulminò Sullivan del Wimbledon. Sempre da metà campo e lo ha rifatto anche con i Galaxy, negli States, a dimostrare che no, neanche per lui si è mai trattato di un caso.

TIRO MANCINO - Se si parte da Maradona il sinistro porta a Recoba, che nella sua prima stagione con l’Inter (1997-1998) ad Empoli segnò “alla Diego”, col pallonettone che partito da metà campo si appoggiò morbido in rete. Poi sono arrivati Stankovic con l’Inter (destro al volo ad Amelia del Genoa), Miccoli con il Palermo (idem contro Sorrentino del Chievo) e Quagliarella con la Samp (in casa del Chievo). E va detto che nella Roma degli ultimi anni quella di Florenzi non è una perla solitaria. Destro l’anno scorso contro il Verona ha fatto centro da lontanissimo e Pjanic ha lasciato il segno due volte: in un test estivo contro lo United e su punizione nel derby nel 2012. Roba da matti, ma se non ci provi.


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