ROMA - Tutti per Totti, sì. Lo incensano, lo invitano, lo blandiscono ovunque. E’ al centro del mondo, è al centro del calcio. E’ stupefacente notare, ogni giorno di più, la meravigliosa contraddizione: il campione più radicato sul territorio che si ricordi è anche il personaggio più universale che esista. E così si sta muovendo anche la Roma. A cinque giorni dalla serata del sofferto addio, l’amministratore delegato Umberto Gandini ha emesso un segnale conciliante in prospettiva di un futuro comune: «Non sono nella testa di Francesco, quindi rispetto la sua autonomia decisionale. L’auspicio però è che resti con noi, visto che il contratto da dirigente parla chiaro» ha detto a margine della presentazione della partnership con l’agenzia fotografica Lapresse.