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DETROIT (STATI UNITI) - «Non dobbiamo essere frettolosi, c'è tanta strada davanti a noi, ci sono solo tre giorni di allenamento qui negli Stati Uniti. Non ho ancora visto niente delle mie idee, ma ho visto voglia di osare, di stare alti e rimanere corti». Per Eusebio Di Francesco il bicchiere è mezzo pieno dopo la prima amichevole negli Usa. La Roma perde ai rigori contro il Psg, rischia tanto, ma evita sconfitte pesanti contro una big del calcio europeo dopo appena tre giorni di allenamento con il gruppo (quasi) al completo. Per l'allenatore va bene così: «La volontà è stata tanta, nel secondo tempo potevamo andare in vantaggio, al di là del rigore nettissimo che non ci è stato fischiato. Il risultato ci sta, in generale però la partita è stata equilibrata, sono contento».
Poi i giudizi sui singoli: «Iturbe e Gerson? È presto per dire se potranno restare. Il primo può fare molto di più e sfruttare meglio le sue doti di velocista. Gerson mi è piaciuto, ha cercato di essere aggressivo e intraprendente. Si vede che si sta allenando come da diversi giorni, cerca la verticalità. Gonalons si è messo al servizio della squadra, con De Rossi saranno grandi antagonisti, ma per la Roma sarà un vantaggio. Moreno disattento sul gol? La rete di Marquinhos è stata casuale, tanti rimpalli, non colpevolizzerei qualcuno in particolare. Moreno si è messo a disposizione nel ruolo di terzino sinistro, visto che ho poche alternative, ma lo abbiamo preso per fare il centrale. Sono contento, è stato disciplinato, ma non ha spinto come avrei voluto. Non era nelle migliori condizioni, nonostante il fastidio di ieri ha voluto giocare ugualmente».