Roma, De Rossi: «L'obiettivo ora è togliere lo scudetto alla Juventus»

Il capitano giallorosso: «Vogliamo dargli fastidio come ha fatto in questa stagione il Napoli, magari togliendogli il tricolore dal petto»
De Rossi 2017/2018© LAPRESSE
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ROMA - La stagione si è conclusa da poco ma Daniele De Rossi guarda già alla prossima e a come porre fine al dominio della Juventus in Italia. "Sono fortissimi, i più forti da 7 anni. Hanno un potenzia societaria ed economica che li rende quasi imbattibili, almeno per ora - ammette il capitano della Roma -. Noi puntiamo a farlo. L'obiettivo il prossimo anno è andare a dargli fastidio come ha fatto in questa stagione il Napoli, magari togliendogli lo scudetto dal petto". Insomma il traguardo è quello di riportare la Roma a conquistare un trofeo che manca da troppi anni, magari anche grazie all'aiuto del presidente: "Quando ci ho parlato nell'ultimo anno ho visto nei suoi occhi la voglia di vincere. Spero possa continuare a rinforzare la squadra" aggiunge De Rossi nel corso del programma 'Slide Show' trasmesso sulla tv di Trigoria in cui il centrocampista ha ripercorso la stagione giallorossa.



NAPOLI - Napoli-Roma? "La faccia di Insigne dice tutto, in quel momento il Napoli sembrava il Real Madrid o il Barcellona e noi abbiamo dato loro la prima grande sconfitta stagionale. Andammo subito in svantaggio ma poi abbiamo pareggiato subito con Ünder, abbiamo fatto una grande partita e poi ci ha pensato Dzeko che ha deciso di far vedere che è più forte degli altri".

DI FRANCESCO - Di Francesco? "Il primo giorno di ritiro a Pinzolo non ero presente e ci siamo informati sull'impronta del mister e del suo staff. Grande intensità negli allenamenti, non era facile prendere una squadra reduce da 87 punti e fare quello che ha fatto lui e arrivare ai traguardi che abbiamo raggiunto quest'anno. A qualcuno questa scelta aveva fatto storcere la bocca, si è rivelata una scelta vincente".



SALAH - "Eh chiede scusa (ride, ndr). Lui è un ragazzo eccezionale, abbiamo perso 5-2 a Liverpool ma io dico che potevamo fare qualcosa in più, presumo o posso aver paura che non possa capitare più. Il Liverpool ha saputo giocare sulle nostre incertezze e Salah ha fatto la differenza, spero possa continuare a far parlare di sé. È simile a Ünder, hanno l'occhio buono. Lui ha dimostrato di più perché è più grande, ma scommetto su Cengiz per il futuro affinché ripercorra le sue orme".

ROMA-LIVERPOOL - "È la fine del nostro sogno e avremmo voluto vedere le stesse emozioni di Roma-Barcellona, abbiamo giocato una grande partita, se ci fosse stato il rigore e l'espulsione al 62', chissà se avremmo fatto questo Slideshow oggi o tra 10 giorni... Andiamo avanti e ripartiamo da quello che abbiamo creato. A Radja dico di guardare la Sud, lo stadio pieno che ci applaudiva perché è da lì che si riparte e piantare il seme della vittoria, può essere la base per i prossimi dieci anni".


PALLOTTA - "Dopo Roma-Liverpool avrebbe preferito buttarsi su un'altra fontana (ride, ndr), ci è andato vicino. Quando ci ho parlato nell'ultimo anno ho visto nei suoi occhi la voglia di vincere e secondo me ci sta riuscendo, quando viene sa tutto, non è che non si informi benché sia lontano. C'è gente che vuole vincere, lui è uno dei numeri uno in America e anche lui ha dovuto inizialmente capire Roma e ora penso che abbia capito, spero possa continuare a rinforzare la squadra. Anche chi c'era negli anni precedenti come Sabatini e Massara deve essere ringraziato, hanno posto le basi per vincere dei trofei".



MONCHI - "Nessun dirigente della Roma ha vinto tanto come lui, la strada la conosce. È vero che a Siviglia aveva tutto sotto controllo, qua forse non è stato subito così ma dal punto di vista della voglia di trionfare non è secondo a nessuno, ha voglia di essere sempre presente, ha grande conoscenza calcistica con 2-3 giocatori incredibile, tipo Ünder che non conosceva nessuno. Questa estate sarà un esame importante per lui, io lo ringrazio perché se sono rimasto a Roma è merito suo, si è imposto e gli ho dato ragione".

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