Roma, patto Di Francesco-Monchi: se Eusebio va via il ds pronto a dimettersi

Non c'è smania di cambiare, anche se Pallotta è furioso. Un'alleanza diventata inossidabile l’estate scorsa
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Di Francesco-Monchi, il patto. Tra il direttore sportivo e l’allenatore c’è un asse solido. Hanno condiviso i momenti felici della passata stagione e sono pronti restare compatti nelle difficoltà di questo momento. Il tecnico in estate ha accettato tutte le scelte di mercato, ha fatto di tutto per inserire giocatori con caratteristiche tattiche particolari nel suo sistema di gioco consolidato, il 4-3-3, fino a trasformarlo nel 4-2-3-1, che è abbastanza lontano dalla sua filosofia di calcio, lui che punta molto sugli esterni. Ha accettato di lavorare con molti giovani, del resto è una sua prerogativa, ma poi per necessità si è trovato a finire la partita contro il Real (il peggior Real degli ultimi dieci anni) con ben sette Under 23. In estate aveva chiesto un solo giocatore, Berardi e non è arrivato, ha preso atto delle difficoltà del club (e una non completa convinzione da parte del direttore sportivo nell’investire cifre importanti su un altro giocatore del Sassuolo) nell’acquistare il suo pupillo.



RISOLUTO - Per questa sua disponibilità Monchi è fermamente convinto a confermargli una fiducia illimitata. Secondo il direttore sportivo spagnolo il tema di un avvicendamento dell’allenatore sulla panchina giallorossa non è un argomento di discussione. E’ stato Monchi a scegliere Di Francesco, per le sue idee di calcio e per la capacità di lavorare con i giovani, e lo sosterrà fino alle dimissioni. Nelle ultime settimane prevale a Trigoria la linea dello spagnolo, che è quella di evitare il cambio di allenatore. Ma Pallotta è molto deluso, non capisce i motivi che hanno portato la squadra ad avere un rendimento molto distante da quello della passata stagione. Monchi ha fatto di tutto per convincere il resto del management sull’esigenza di proseguire il lavoro con Di Francesco. Per questo è disposto a tutto, anche a concludere in anticipo il suo rapporto con la Roma. Lo spagnolo, come Di Francesco, è molto provato in questo periodo e lavora dalla mattina alla sera per risolvere i problemi della squadra. Paulo Sousa era stato contattato (non da Monchi) prima delle partite contro Frosinone, Lazio ed Empoli, quando la Roma, con una serie di vittorie si risollevò. E il suo nome è tornato a circolare anche in questi giorni, ma la candidatura del portoghese raccoglie pochi consensi a Trigoria.

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