Ranieri: «Non sono pentito di essere tornato alla Roma»

Il tecnico analizza i problemi («Gli altri corrono di più»), ma cerca anche una cura: «Dobbiamo isolarci ed allenarci»
Ranieri: «Non sono pentito di essere tornato alla Roma»© ANSA
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ROMA - Il 4-1 subito in casa dal Napoli, per la prestazione oltre che per il risultato, lascia non pochi strascichi in casa Roma. Il tecnico Claudio Ranieri analizza il match ai microfoni di Sky: «Onestamente stiamo cercando di fare di tutto. Prendiamo gol al primo affondo, pareggiamo non so come, è dura. E' difficile aiutarli e lavorare, ma non ci arrendiamo, questo è poco ma sicuro. Gli altri corrono di più. L'analisi è quella che mi dicono i giocatori, si infortunavano e stavano male. Siamo in questa condizione, cerco di farli lavorare ma più di tanto non posso. Siamo così. In più Zaniolo, che è un giocatore importante, è stato male venerdì notte e mi ha chiesto di non giocare. Il Napoli gioca bene, è in fiducia». 

LA SQUADRA - Si aspettava di trovare una squadra in queste condizioni psico-fisiche? «Da fuori alcune cose si capivano, da dentro si vedono anche meglio. C'è tutto: aspetti mentali e fisici. La squadra ha qualità però. Ad alcuni giocatori devo dire grazie perché non giocano al meglio come Manolas, De Rossi, Kolarov e anche Dzeko che non stava benissimo. Purtroppo è questo. Credo che, dopo la Spal, i giocatori si siano ricompattati, perché vedere che alcuni non stanno benissimo e hanno voluto giocare per forza significa che ci vogliono mettere la faccia. Siamo tutti sulla stessa barca e cerchiamo di portarla in porto nel miglior modo possibile». Sul poco dinamismo: «L'aspetto tecnico da solo non può bastare».

IL RITORNO - Ranieri non si mostra, tuttavia, pentito per aver accettato l'incarico nella Capitale: «No, mai. Come faccio a pentirmi di aver accettato la Roma? Ci dobbiamo isolare, tra 2 giorni abbiamo una partita. Mi auguro che almeno le partite ci facciano da allenamento».


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