Ranieri: «Le sconfitte siano benzina per reagire. Voglio una ribellione in campo»

Il tecnico alla vigilia della sfida contro la Fiorentina: «Dzeko da valutare. Olsen-Mirante? Decido domani»
Ranieri: «Le sconfitte siano benzina per reagire. Voglio una ribellione in campo»© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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Ripartire dopo il ko contro il Napoli per salvare il salvabile. Nove partite alla fine del campionato, Claudio Ranieri proverà a concludere la stagione nel migliore dei modi, cercando di iniettare un po’ di fiducia alla squadra per un tentativo quarto posto, o quantomeno una posizione in Europa League. La prima delle nove è domani contro la Fiorentina, tra i ricordi amari del 7 a 1 in coppa Italia: «Mi auguro che queste sconfitte siano la benzina per reagire. A questo ci dobbiamo proiettare. Sette gol nella partita di coppa sono tanti, e molti sono stati fatti nella stessa zona: palla lunga a scavalcare la difesa. Dovremo stare attenti a non dare loro la profondità per non farci male». 

Due giorni dopo il Napoli, pensando anche alla gara di sabato contro la Sampdoria, Ranieri dovrà valutare attentamente la formazione da schierare contro la viola: «Ho avuto Under e Pellegrini pochissimo tempo quindi il mio compito è fare il lavoro del farmacista: valutare bene chi può giocare dall’inizio e chi può subentrare ricordandomi che ho solo tre cambi da fare. Sono a disposizione ma tra virgolette. Le mie considerazioni sono varie e devo valutare bene tutto: chi è molto bravo nel fare l’uno contro uno, chi mi può dare mezz’ora o quarantacinque minuti e chi ha bisogno di un recupero più lungo perché hanno dato tanto e non hanno allenamento. Sicuramente in questo momento ho bisogno di giocatori d’esperienza». Domani in attacco potrebbe mancare uno tra Dzeko e Schick, snaturando così il suo 4-4-2: «Dzeko aveva un versamento all’anca incredibile ed ha giocato con una botta alla caviglia. Devo vedere come sta, dopo sceglierò». Così come potrebbe cambiare anche il portiere: «Vediamo, faccio l’ultimo allenamento, poi stasera sceglierò. Dovrò probabilmente aspettare l’allenamento di domani mattina per valutare tutta la formazione».

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Valutazioni sulla forma fisica, ma anche psicologica dei giocatori: «Sto pensando 25 ore al giorno come aiutare la squadra. Non è facile, ma ci sto mettendo tutto me stesso. Ho letto le analisi su velocità, potenza e corsa. Siamo uguali al Napoli, ma non corriamo da squadra. Loro hanno più passaggi riusciti, mentre noi siamo stati carenti. C’è una mancanza di fiducia, ma voglio uomini ed una squadra che sa aiutarsi l’uno con l’altro. Io chiederò questo alla squadra: un aiuto reciproco». E in questo momento quello che Ranieri chiede ai giocatori è maggiore sicurezza e attenzione nella difesa della porta: «Non gli chiedo nulla quando abbiamo la palla, solo di fare attenzione a difendere. Sono pochissime le squadre che giocano da dietro, vogliamo tutti imitare il tiki taka. Io voglio rimanere compatto per aiutarci l’uno con l’altro. Se hai delle difficoltà e sei compatto le mascheri bene. Il fatto è che noi non riusciamo a mascherarle bene».

Un aiuto che sta ricevendo da Francesco Totti: «Francesco già ha assunto un ruolo importante. Ha smesso da un anno e mezzo e c’è un processo di step by step per entrare in sintonia con la società. È un punto importante di riferimento per me e per i giocatori e la società, poi parlerà con quest’ultima per capire dove agire». Nessun contatto con Pallotta dopo il ko contro il Napoli, tanto invece incoraggiamento da parte dei tifosi: «Hanno capito che la squadra ha bisogno di loro. Devo essere sincero, la Curva Sud fino all’ultimo ci ha incoraggiato. Ha fatto due o tre cori quando non ne potevano più. Io lo chiedo il supporto, ma la squadra deve reagire, deve fare qualcosa per trascinarti dietro il pubblico. Deve esserci una ribellione dal campo». 


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