Roma, Calvo: «La società è più ambiziosa dei tifosi»

Il Chief Revenue Officer della Roma: «Se la squadra non si dovesse qualificare alla Champions non ci sarebbero drammi»
Roma, Calvo: «La società è più ambiziosa dei tifosi»© LAPRESSE
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ROMA - Francesco Calvo, Chief Revenue Officer della Roma, ieri è stato ospite della facoltà di Economia di Roma Tre per la lezione «Economia dello Sport, il business model dell’As Roma». L'ex Chief del Barcellona, ancor prima Direttore commerciale della Juventus, ha voluto spiegare agli studenti come il club giallorosso sta portando avanti i vari accordi commerciali con i partners e le eventuali stretegie da portare avanti per realizzare un programma ottimale: «I miei obiettivi principali sono due: definire la strategia e mettere le persone che lavorano con me in condizione di performare al meglio. Di calcio giocato non mi occupo e non ne capisco molto», le sue parole agli universitari.

IMPATTO CHAMPIONS - La Roma potrebbe in questa stagione non qualificarsi alla Champions League, un 'problema' comunque pianificato dal club e dallo stesso Chief Calvo: «Noi siamo i primi tifosi, abbiamo il polso della situazione. Abbiamo la stessa ambizione dei tifosi, purtroppo dentro un'azienda le tempistiche sono un po' diverse da quelle che si aspettano loro, ma posso assicurare che le ambizioni della proprietà sono anche più alte di quelle dei tifosi. Ogni società lavora su piani triennali, quadriennali o quinquennali a seconda del modello di business. Anche la Roma lavora su un piano quadriennale, e sul piano dei 4 anni è preventivabile un mancato ingresso in Champions League, l'importante è che non diventi una costante». Nessun pericolo secondo Calvo se la Roma non dovesse entrare tra le prime quattro classificate. Il progetto giallorosso andrà avanti, con il pieno supporto del presidente Pallotta: «Il mio presidente non è assolutamente assente, vado spesso oltreoceano e ci sentiamo più di una volta al giorno. Nelle mie altre esperienze lavorative con il presidente che viveva nella stessa città lo vedevo meno di quanto vedo ora Pallotta»

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