Roma, caos infortuni. Rongoni: «Vi spiego i motivi. Strootman al top»

Il preparatore atletico del Marsiglia: «Kevin quando è arrivato è stato il migliore nei test fisici. Di Francesco non ha sbagliato la preparazione estiva»
Roma, caos infortuni. Rongoni: «Vi spiego i motivi. Strootman al top»© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Quello di Santon contro la Fiorentina è il quarantaduesimo infortunio muscolare della Roma in questa stagione. Un vero e proprio record in negativo che ha sicuramente influito sul rendimento della squadra, sia dal punto di vista atletico sia mentale. Alcuni componenti dello staff giallorosso - medici e fisioterapisti - sono stato allontanati da Trigoria, colpevoli di non essere riusciti a bloccare l’emorragia di infortuni. Tuttavia le cause della debacle giallorossa sono ancora sconosciute: «Sicuramente non esiste solo un motivo, l’infortunistica è una questione multi fattoriale». Paolo Rongoni, preparatore atletico del Marsiglia di Rudi Garcia - con un trascorso anche a Trigoria -, ha spiegato al corrieredellosport.it i possibili motivi di una stagione piena di stop muscolari e di uno stato atletico non ottimale. 

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Partendo dai fattori da escludere: «Dare la colpa degli infortuni a una preparazione estiva sbagliata mi sembra più una chiacchiera da bar che una analisi tecnica adeguata. A nove mesi di distanza quello che hai fatto nella preparazione non conta nulla, già da Natale tutto quel lavoro è sparito. Il problema sicuramente non è lì. E non credo che Di Francesco a inizio stagione abbia stravolto la preparazione, anche perché francamente vista la performance dell’anno precedente sarebbe stato sciocco modificare una formula che funzionava».

STROOTMAN - Secondo Rongoni la preparazione estiva sarebbe da escludere tra le cause anche per la condizione atletica di Kevin Strootman. Il centrocampista è passato dalla Roma al Marsiglia il 28 agosto scorso, quindi dopo aver sostenuto tutta la preparazione estiva in giallorosso: «Noi e la Roma utilizziamo la stessa società per i test di valutazione (la Mapei, ndr). Tre settimane dopo il suo arrivo a Marsiglia, abbiamo ripetuto i test e Kevin aveva i migliori parametri della squadra. Merito quindi della Roma, non nostro. Abbiamo trovato bene Strootman, e ha mantenuto il suo stato di forma per diverso tempo. Segno che la preparazione estiva non ha nulla a che vedere con gli infortuni o la scarsa condizione atletica della squadra nel corso della stagione». 

TRE MOTIVI - Ci sono secondo l’ex preparatore atletico della Roma più elementi che hanno portato a 42 infortuni muscolari in una sola stagione: «Nell’infortunistica non c’è mai solo un motivo, ma è una questione multi fattoriale. Quando io lavoravo a Trigoria i campi, soprattutto quello in fondo dove gioca la Primavera, erano estremamente duri e questo poteva dare qualche problema al polpaccio. I campi duri possono portare un maggiore irrigidimento della muscolatura. Conosco le persone che lavorano dentro Trigoria, credo che a questa riflessione siano arrivati anche loro. O almeno spero». Problema da non sottovalutare è quello di natura ambientale: «Roma è una bella città, e non sempre la vita extra calcistica è vissuta nel migliore dei modi: anche questo può aver inciso nella condizione dei calciatori». Infine, il numero di partite giocate e gli stimoli del singolo giocatore: «La squadra l’anno scorso ha giocato un’enormità di partite. Gran parte dell’effettivo ha anche disputato il Mondiale o le qualificazioni al torneo, in più la rosa non è giovane. Sono fattori che incidono sulle performance e sull’aspetto muscolare. Quando un giocatore di una trentina d’anni comincia a farsi sessanta partite stagionali è complicato ripartire e può avere un leggero rilassamento: stai meno attento a quello che mangi, vai a dormire un’ora più tardi… Tutto questo con molte partite e un anno in più sulle spalle si fa sentire e può incidere nel fisico di un giocatore».

IL RITORNO - Rivoluzione in casa Roma. Via il medico e il capo dei fisioterapisti, dentro Ed Lippie. Il ritorno dopo nove mesi di esilio del preparatore voluto da Pallotta: «È un uomo di fiducia del presidente. Se lo ha richiamato è perché Pallotta vuole avere un quadro chiaro su quanto sta accadendo, anche perché il patron non viene quasi mai a Roma. Ed Lippie è una persona estremamente educata e competente, ma non so in che modo possa incidere nella situazione attuale. Sicuramente può rassicurare il presidente sulle strategie di allenamento che si pianificano a Trigoria. Quando c’è un cambio come è avvenuto tra Di Francesco e Ranieri, ci possono essere delle situazioni psicologiche che possono creare problemi ai giocatori». 


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