Il Qatar al lavoro: il dossier Roma la prima scelta

In questo momento il QSI sta valutando la fattibilità dell’investimento anche in termini regolamentari
Il Qatar al lavoro: il dossier Roma la prima scelta© AFPS
Roberto Maida
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ROMA - Il Qatar è come il buco nero appena fotografato dai fenomeni dell’astrofisica: qualunque elemento si avvicini troppo al nucleo, viene inghiottito dall’irresistibile forza gravitazionale. E’ perciò evidente che per il momento da Doha non si siano (più) mossi per comprare la Roma, dopo gli approcci dei mesi scorsi che secondo i rumors avevano addirittura prodotto un’offerta (bassa) presentata dal QSI, il fondo che controlla il Paris Saint-Germain. Ma che i ricchissimi gruppi imprenditoriali qatarini stiano monitorando con grande attenzione il dossier Roma (e non solo: in Italia interessano anche Milan e Fiorentina) è assolutamente certo.

DIFFUSIONE - Lo conferma l’eco che la notizia ha avuto a livello internazionale. Ieri l’Equipe ha dedicato due pagine alla storia più calda degli ultimi giorni, raccontando le strategie di accostamento il calcio italiano e i motivi della preferenza per la Roma, che ha un bacino turistico planetario e rappresenta per questo un investimento dai margini ancora inesplorati. Come Parigi. Nella seconda pagina viene approfondito l’umore del presidente della Roma, James Pallotta, e la sua volontà attuale di non vendere. Ma anche in Francia ricordano la dichiarazione pronunciata nel giorno dell’arresto del costruttore Luca Parnasi: «Senza stadio, mi verrete a trovare a Boston». Come a dire, lo stadio di Tor di Valle è decisivo per il mio futuro a Roma.

Fake to fake

INCASTRI - In realtà, tutto è possibile. Anche in caso di via libera ai lavori per lo stadio, il fondo del Qatar potrebbe tornare alla carica offrendo cifre non rifiutabili, accollandosi anche i debiti, ancora superiori ai 200 milioni, che la Roma ha contratto con la banca Goldman Sachs. Pallotta a quel punto potrebbe vacillare se non cedere. Ma non è ancora il momento di parlarne. In questo momento il QSI sta valutando la fattibilità dell’investimento anche in termini regolamentari. Alla fine potrebbe essere un altro fondo qatarino, sempre vicino alla proprietà del Psg ma indipendente sotto l’aspetto giuridico ed economico, a occuparsi del dossier As Roma, evitando di incorrere nel problema delle licenze Uefa: uno stesso padrone non può, per conflitto d’interessi, iscrivere due club a una competizione internazionale. C’è il precedente della Redbull, che nel 2017 ha dovuto mollare il Salisburgo perché il Lipsia si era qualificato alla Champions League.

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