Olimpico, fermato il «Nocciolinaro». Ok con la Roma, stop dalla Lazio

Lo storico venditore di noccioline lavorara da cinquant'anni nelle curve dell'Olimpico. È senza licenza, i tifosi protestano
Olimpico, fermato il «Nocciolinaro». Ok con la Roma, stop dalla Lazio
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Gli facevi un fischio e ti lanciava un pacchetto di noccioline. Ci sono poche cose che univano le Curve di Roma e Lazio, una di queste è il «Nocciolinaro». Anzi, era. Perché la figura storica dello stadio Olimpico non sarà più presenti sugli spalti durante le partite della Lazio con le sue preziose noccioline che vendeva da cinquant'anni per vivere. Soldi indispensabili ogni settimana per andare avanti, che nascondeva gelosamente dentro i calzini per evitare di perderli. Niente più balli nel pre-partita, battute e risate con il «baffo» più famoso dello stadio. Colpa di una licenza mai presa, e che forse nessuno fino a un mese fa gli ha mai chiesto. La notizia dello stop è arrivata fino a Trigoria: per il club giallorosso non ci sono problemi e Cristiano Rolando potrà continuare a vendere le sue noccioline durante le partite della Roma. Il blocco era infatti arrivato durante una partita casalinga della Lazio: bloccato dagli steward perché non in possesso di licenza, l'uomo è rimasto fuori dallo stadio senza poter utilizzare il suo consueto biglietto per entrare. 

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«Er nocciolinaro» aveva infatti due abbonamenti da spettatore per le curve di Roma e Lazio, poi entrava con il suo cesto pieno di pacchetti di noccioline. Nessuno lo ha mai fermato. È una icona dell'Olimpico, una figura rispettata dalle due curve: «Che male può fare il nocciolinaro?», si chiedono i tifosi sui social, contrariati dalla decisione di lasciarlo fuori dall'Olimpico. «Ho letto che vogliono togliere "nocciolinaro" dalla curva. Raggi, fai la cosa giusta, una licenza storica!». L'appello dei tifosi coinvolge Roma e Lazio: tutti uniti per «Er Nocciolinaro»

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