Mirante: "La Roma ha fallito l'obiettivo principale"

Le parole del portiere giallorosso al Premio Ussi: " Travagliati dagli infortuni. De Rossi ha una carica mai vista prima, è impressionante. Ci ha lasciato grande attaccamento"
Mirante: "La Roma ha fallito l'obiettivo principale"
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Da secondo a titolare inamovibile. Antonio Mirante sotto la guida di Claudio Ranieri si è conquistato il posto di primo portiere, dando più sicurezza al reparto difensivo rispetto a quanto fatto nel corso della stagione da Olsen. Per la sua affidabilità e le prestazioni degli ultimi mesi il portiere della Roma ha ricevuto dall'Unione Stampa Sportiva Italiana il 'Premio Arancio'. "Il mister ha deciso di buttarmi dentro - le sue parole durante il ritiro del premio -. Alla mia età non posso permettermi di essere impreparato. Si può sbagliare o no, ma a livello di testa non posso sbagliare, anche perché quello che dovevo portare alla Roma era proprio questo. Sono contento di quello che ho fatto in queste partite e di aver contribuito a un finale migliore". Una stagione cominciata con aspettative diverse: "Abbiamo fallito l’obiettivo principale. Ci dispiace perché a un certo punto della stagione abbiamo ricominciato a crederci. Per arrivare quarti in classifica dovevamo avere più continuità di prestazioni e di risultati. Dispiace perché comunque la Roma è una di quelle squadre che deve sempre stare in Champions".

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Una stagione con tanti stop, soprattutto muscolari: "Sicuramente quest’anno siamo stati travagliati dagli infortuni, questo è un dato importante da analizzare. Abbiamo avuto un cambio di allenatore, che comunque ha un po’ influito, sicuramente le cose non andavano benissimo. Questo ci ha fatto un po’ perdere quei punti che alla fine non ci hanno permesso di entrare in Champions. Se andiamo a vedere, ieri tutte le squadre erano lì, la differenza è stata poca"

La Roma cambierà molto nel corso del mercato estivo, Mirante resterà per giocarsi un posto da titolare: "Mi sento un portiere della Roma come tutti gli altri si sentono calciatori della Roma. Nelle grandi squadre c’è sempre competizione, in tutti i ruoli. Questo sicuramente dà stimoli e deve dare maggiori responsabilità a tutti noi. Quest'anno sicuramente l’approccio al campionato, al lavoro. Non dobbiamo farci condizionare dalle problematiche di mercato e della stagione che si è appena conclusa. Non dobbiamo nemmeno demoralizzarci per quello che è successo quest’anno. L’anno scorso è successo il contrario visto che la Roma arrivava da una stagione esaltante. Sarà importante azzerare e ripartire con lo slancio giusto".

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Chiosa su De Rossi, ieri sempre sorridente anche durante il giro di campo e la standing ovation: "Credo sia crollato a casa… Nei giorni precedenti si intravedeva l’emozione, l’attesa di quello che poteva riservargli lo stadio. L’ha vissuta bene, noi un po’ meno. Ci siamo commossi tutti, anche i giocatori del Parma lo hanno fatto. Questo dimostra il calciatore e l’uomo che è stato De Rossi per il calcio italiano. Daniele riusciva a suscitarti dentro qualcosa di unico, a motivarci, anche ad arrabbiarsi nel tono giusto. Mi ha fatto impressione alla prima di campionato, all’urlo negli spogliatoi. Non avevo mai visto un giocatore avere una carica agonistica così, anche dopo tanti anni, da trasmettere alla squadra. Questo mi ha impressionato.. Dentro quella sua carica c’è l’amore per questa maglia".


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