Due squadre in una: il derby è da brividi

Due squadre in una: il derby è da brividi© Getty Images
Giancarlo Dotto
3 min

È tornata un po’ di felicità attorno alla Roma. Dopo tanto strazio e cattivi pensieri. Sarebbe stata meno timida con i tre punti. Tanti rimpianti alla fine e novanta minuti così antologici, da non sembrare veri per quanto veri. Il meglio e il peggio di quanto visto fin qui nelle trame spesso fuorvianti del pre-campionato. Leggiadri, ispirati, penetranti davanti, maldestri e grevi dietro. Due squadre in una. C’è tanto da godere, tanto da lavorare e assolutamente qualcosa da comprare.
I giochi di luce all’inizio non ingannano, la scena è tutta sua. Paulo Fonseca. Lo vedi.
Quell’occhio da tenebra, quella fissità. Carisma che fa paura o maschera da paura? Io dico e punto sulla prima. È lui il nuovo da spiare, nell’attesa di poterlo amare. Il canto di Venditti, la sua acqua battesimale. Poco più di trentamila (maledettamente pochi, questo fa male) lo puntano, irriducibili, speranzosi, scettici e abitudinari. Gli undici in campo, portiere a parte, sono gli stessi, due, tre di loro nemmeno titolari. La domanda. Vedremo la mano di Fonseca? E che Roma sarà questa che riparte dopo secoli senza i suoi totem? La risposta del campo lascia tutto sospeso. Il Genoa, un test che vale.


Conferme che pesano. Ünder, Dzeko e Kolarov. Quello che è stato e continua ad essere, quello che è e sarà sempre più. Leggiadro e brutale il sinistro di Cengiz dopo sei minuti, così strepitosamente bello, e però nessuno si stupisce più di tanto. Stravedo per questo ragazzo da che lo vedo, prima ancora di farsi giallorosso. Lo giuro, strabilierà il mondo, deve solo capire quanto platino c’è nei suoi piedi. Altra conferma. Nell’invenzione di Dzeko c’è tutto Edin. Cigno e tank nella stessa azione. E poi Kolarov. Da manuale. Piaccia o no, c’è tanta della Roma sparita nella sua anima. Nella Roma, là davanti, tutto si muove e tutto ha senso. Bello e fa male. Zaniolo e Dzeko non sono mai punti di riferimento, mai statici, lasciano spazi per infiltrazioni di ogni tipo.
I guai sono tutti là dietro. Là fanno, qua disfano. Difesa più alticcia che alta. La Roma rischia tanto, ma i tre gol del Genoa arrivano da errori elementari, tecnici e di posizione. Così bella davanti e così racchia dietro. Non è possibile. Una squadra ambiziosa non può farsi rimontare tre volte, anche se di Pinamonti e Kouame ne sentiremo parlare. E ora derby da brivido. Indispensabile investire per un centrale difensivo forte e per una punta. Kluivert più che mai impalpabile.


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